Strage Firenze. A Bologna un minuto di silenzio: il NO al razzismo
A Palazzo d'Accursio tutto si è fermato per un minuto. Il Consiglio Comunale ha rivolto un pensiero alle vittime. Sostegno a Fassino per il caso di Torino
Il consigliere Leonardo Barcelò (PD) ha chiesto, durante il Consiglio Comunale di oggi, un minuto di silenzio per le vittime delle sparatorie a sfondo razzista di Firenze, che hanno ucciso i senegalesi Samb Modou, 40 anni) e Diop Mor (54 anni) e gravemente ferito Moustapha Dieng, 34 anni, oltre ad altre due persone che se la caveranno. Citato anche il caso di Torino: dopo la menzogna di una ragazzina, il clima di odio che ha portato all’assalto di un campo Rom.
LA RESPONSABILITA’ DELLA LEGA. “Quanto e avvenuto tanto a Firenze come a Torino è preoccupante – sostiene Barcelò - perché il razzismo non nasce improvvisamente, ma è frutto di un terreno fertile, costruito in questi ultimi anni, nei quali ogni giorno abbiamo sentito urlare ministri, esponenti della Lega Nord contro i neri, gli zingari, le persone del sud del mondo, li abbiamo sentiti dire che bisognava sparare sui barconi, costruendo cosi poco a poco un clima di odio, di rifiuto non solo dell'immigrato, ma del diverso.
BOLOGNA ANTI-RAZZISTA. Nella nostra città non dobbiamo mai abbassare la guardia contro il rigurgito del razzismo e dell'intolleranza nei confronti dell'altro. “La nostra amministrazione deve pertanto continuare il suo deciso impegno politico culturale di sensibilizzare la nostra comunità ad opporsi con forza e costantemente contro ogni forma di razzismo secondo una progettualità di inclusione e non di esclusione".
LA DOPPIA VITA DEL KILLER DI FIRENZE. Il killer si chiamava Gianluca Casseri, 50 anni e da quanto si è appreso è stato identificato dalla polizia al meno due volte come partecipante a manifestazioni di destra e aderente alla sede locale di Casa Pound, nota associazione neofascista. Una doppia vita, ragioniere e allo stesso tempo cultore di neonazismo e del negazionismo come si può capire dal minisaggio scritto da lui intitolato “I protocolli del Savio di Alessandria".
WEB PERICOLOSO. “Sul forum neo-nazista Stormfront – spiega il consigliere del Centrosinistra - si sostiene che con la sua morte sia diventato un eroe, per combattere questa società multietnica che a loro dire è una bomba a orologeria pronta ad esplodere perché la storia insegna che tante etnie non possono coesistere insieme”. Tutto ciò è avvenuto proprio nel giorno di apertura del XV Meeting dei diritti Umani, il cui tema centrale è stato quello della libertà di circolazione delle persone come valore inalienabile. Un diritto sancito dalla nostra carta costituzionale all'articolo 35 scritto da un'assemblea costituente che voleva dare dignità e diritto al lavoratore italiano che doveva andare all'estero, emigrare, per cercare di sfuggire alla povera economia del dopoguerra di un paese distrutto. Proprio come i paesi da cui vengono oggi coloro che chiedono asilo occupazione e lavoro a noi, diventati ricchi.
L’EPISODIO DI TORINO. Lo scorso fine settimana a Torino una ragazza di 16 anni ha denunciato falsamente uno stupro da parte di due nomadi e il corteo organizzato per protestare contro la violenza, con la gente ignara della menzogna e degenerato in assalto e distruzione di un campo Rom alla periferia della città. “Credo che possiamo fare nostre le parole del Sindaco Piero Fassino – prosegue Barcelò - che ha espresso la piena condanna sua e della città per quel’ atto di violenza e come sia inaccettabile che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone per loro origine non italiana e per stereotipi produttivi di generalizzazioni ingiuste .
Non possiamo fare passare l'idea che ci possa essere qualcuno, semplice cittadino o aderente a qualche gruppo che sta al di sopra degli altri. Neppure la rabbia, l'emarginazione e i pregiudizi possono giustificare episodi come quello al campo Rom di Torino.
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