Politica

Vignoli e la carica degli Under 30 pronti a guidare Castel Maggiore

INTERVISTA| L'aspirante primo cittadino è sostenuto da una lista composta da soli Under 30: "Parola d'ordine: Intergenerazionalità"

QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE WHATSAPP DI BOLOGNATODAY

Luca Vignoli in corsa alle prossime amministrative di Castel Maggiore. Il 27enne, sostenuto dalla lista “Cose Nuove per Castel Maggiore”, propone un futuro guidato da under 30 a servizio di tutta la cittadinanza. Sfiderà l'assessore Paolo Gurgone, candidato per il centrosinistra, e il chimico Umberto Negri, appoggiato dal centrodestra.

Un candidato under 30 con lo sguardo rivolto al futuro. Cosa ti ha portato a candidarti sindaco?

La politica mi ha sempre appassionato. Ai tempi del liceo sono stato rappresentante d’istituto e durante gli studi universitari sono stato eletto in Consiglio di Dipartimento. Sono sempre stato piuttosto attivo anche nell’associazionismo, con varie iniziative. Un’esperienza significativa è stata ad esempio quella di fondare insieme ad altre persone la Comunità Solare di Castel Maggiore, che si proponeva di raggruppare i cittadini al fine di incentivare la transizione energetica e renderla allo stesso tempo conveniente per le famiglie. A parte questo, però, devo ammettere che non avrei mai preso la decisione di candidarmi Sindaco se a monte non ci fosse stato un elemento che per me è stato dirimente: Cose Nuove.

Le persone che partecipano e animano l’associazione sono veramente aperte e preparate. Tutti insieme siamo in grado di raggiungere una profondità di pensiero e di ragionamento che davvero è un valore in più per tutti. Ad un certo punto semplicemente abbiamo capito che era importante passare da una pura attività di animazione culturale e di riflessione politica, ad un impegno più concreto e diretto al servizio del bene comune.

Perché pensate che il coinvolgimento dei più giovani sia importante per la politica di Castel Maggiore?

Innanzi tutto, vorrei precisare che noi pensiamo che l’impegno di qualunque fascia d’età sia fondamentale. Siamo convinti che ognuno possa dare un apporto unico e specifico secondo quello che è il proprio vissuto e la propria esperienza. Solo dall’incontro di queste diverse sensibilità possono nascere i risultati migliori. Una delle nostre parole d’ordine è: intergenerazionalità.

Purtroppo, invece questo mondo tende sempre di più a polarizzare e separare. Crediamo semplicemente che questo lavoro collettivo debba vedere un protagonismo delle giovani generazioni, perché sono quelle che dovranno fare i conti maggiormente con le sfide riguardanti il futuro (quella ambientale su tutte) e perché sono quelle che possono dare uno sguardo innovativo per contribuire ad un genuino cambiamento.

Parlate di tre macroaree per la sostenibilità: economia, società e ambiente. In breve, quali sono le vostre proposte principali per ogni settore?

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale bisogna anzi tutto fermare il consumo indiscriminato del suolo, dando invece precedenza al recupero e alla valorizzazione dell’esistente. Laddove si costruisce bisogna quanto meno attuare opere di compensazione ambientale, ad esempio riforestando o riducendo il traffico così da abbattere l’aumento di emissioni di gas serra.

Un altro intervento fondamentale è il potenziamento del trasporto pubblico locale: tanto per quanto riguarda il treno quanto per l’autobus. Rispetto a quest’ultimo bisogna lavorare affinché Castel Maggiore diventi zona urbana. È assurdo che un Comune della prima cintura periferica di Bologna non goda di questa tariffa.

Sulla sostenibilità economica partiamo da un principio: se si chiede tanto in termini di imposte, bisogna dare tanto in termini di qualità, nel senso di un attento controllo affinché i beni pubblici siano gestiti, anche dai concessionari, in modo corretto ed efficiente. Da questo punto di vista vogliamo accendere i riflettori su diverse situazioni in cui la gestione dell’amministrazione risulta deficitaria. Qui posso solo citare un esempio fra i tanti: il Centro Sportivo “Guido Guidi” (la cosiddetta “Bocciofila”). Questa grande area sportiva è data in concessione gratuita da parte del Comune senza però un controllo efficiente sulla manutenzione, sulla gestione degli spazi e sui servizi offerti. L’amministrazione in questi anni non ha controllato a dovere le manutenzioni ordinarie e così ora quell'area necessita di urgenti interventi, diventati però di manutenzione straordinaria e dovrà farsene carico il Comune, con costi a carico della collettività. Questo per noi è grave perché l’amministrazione non può astenersi dalla cura attenta di questi spazi, affinché non diventino un onere per la comunità, ma una risorsa, destinata a rinsaldare il tessuto sociale della città.

Infine, ma non per importanza, la sostenibilità sociale, intesa come la costruzione di un tessuto sociale coeso che non abbandoni chi sperimenta l’isolamento nelle sue diverse forme. Parto parlando degli anziani, che sono esempio di sapere e di generosità nel donare tempo e presenza a figli e nipoti. Non possiamo lasciare sole queste persone di fronte alle fragilità dell’età. Vorremmo inserire figure come quelle degli infermieri di comunità, che vadano direttamente nelle case dei pazienti e aiutino a gestire malattie e disabilità croniche. Più in generale il nostro desiderio è quello di rendere Castel Maggiore un luogo da frequentare e abitare, non solo un posto nel quale tornare dopo aver fatto cose altrove. La necessità che sentiamo è quella di uno spazio nel quale coltivare legami tra le persone, le generazioni e con la città, che sia un punto di riferimento sul territorio. Luoghi fisici in cui poter fare questo esistono già, primo su tutti il locale bar della Bocciofila. L’intento che ci muove non è quello di trasformare lo spazio per renderlo diverso da com’è ora, ma permettergli anzi di esprimere maggiormente quella che è la sua vocazione sociale. Per questo, desideriamo intraprendere un percorso di verifica e monitoraggio delle proposte, strutturando un metodo di valutazione dell’impatto sociale delle attività realizzate all’interno.


Si parla di