Politica

Contro la Città 30, nel week end "gazebata" a Bologna e provincia

Città 30 senza requie. Non si placano gli oppositori: sabato 30 banchetti e ancora manifestazioni dopo la direttiva Salvini

Un gazebo della Lega

QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE WHATSAPP DI BOLOGNATODAY

30 postazioni sia in città e in provincia contro la "Città 30". A organizzare la "gazebata" di sabato 3 febbraio la Lega cittadina, mentre il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha ufficialmente firmato la direttiva che limita la possibilità di portare il divieto a 30 all'ora nelle città. 

"Siamo contrari all’imposizione della Città 30, è una misura su cui i cittadini devono poter scegliere, per questo chiediamo da giugno un referendum - dice il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Matteo Di Benedetto - Per questa ragione, questo sabato mattina, saremo presenti con 30 postazioni su tutto il territorio di Bologna e della provincia. Lepore e il PD vogliono paralizzare Bologna, compresi tutti coloro che risiedono in provincia e per necessità lavorano, studiano o transitano dalla città, e progressivamente tutti i comuni del territorio. Raccoglieremo le firme di tutti coloro che sono contrari, per informare e tenerli aggiornati sugli sviluppi relativi al referendum e a quanto stiamo facendo come ministero, a Roma, per fare chiarezza sull’utilizzo dello strumento dei 30 km/h". "Vi aspettiamo, facciamo chiarezza e informazione su questa misura portata avanti per ideologia e non per mettere al centro il territorio e la comunità”, rimarca il capogruppo. 

"I cartelli di propaganda sono vietati"

I leghisti, nella loro protesta, richiamano anche l'articolo 23 del Codice della Strada che fa divieto "lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono, altresì, vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica". 

I cartelli affissi a Bologna "sono propaganda - attacca Di Benedetto - poi sono giornali e minoranze a fare confusione. Su questo solleviamo dubbi sulla compatibilità delle affissioni con il codice della strada, chiediamo al Risposte al Sindaco, all’assessore e ai tecnici delle risposte precise, anche alle interrogazioni che abbiamo depositato su questo". 

I banchetti in città e in provincia

  • Porto Saragozza: angolo via Indipendenza/via Montegrappa e angolo via IV Novembre/via D’Azeglio
  • Borgo Panigale-Reno: via M.E. Lepido 186 e via Emilia Ponente  162
  • Savena: via Po n.15/a angolo via degli orti; via Arno 13/f angolo via Bellaria; via Arno presso portico supermercato
  • San Donato San Vitale: angolo Via Duse/via Beroaldo;
  • Santo Stefano: angolo via D’Azeglio/via Carbonesi;
  • Navile: angolo via Stoppato/via Lipparini.

In provincia in piazza ad Anzola Dell’Emilia, Bentivoglio, Casalecchio, Castel Guelfo, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castello D’Argile, Castenaso, Crevalcore, Galliera, Medicina, Molinella, Monte San Pietro, Ozzano, Pianoro, San Giorgio Di Piano, San Lazzaro, San Pietro In Casale, Sasso Marconi, Valsamoggia, San Giovanni in Persiceto e Zola Predosa.

Ancora due manifestazioni 

Intanto sono già state convocati due cortei di protesta. L' associazione Bulaggna scende in piazza oggi, venerdì 2 Febbraio: "Provvedimento che definiamo esagerato e dettato da una scelta puramente ideologica" scrivono gli organizzatori un una nota "Niente a che fare con la tanto sbandierata scelta di sicurezza affermata dal sindaco Lepore ma solo l' ennesimo atto per disincentivare la mobilità privata a favore di quella pubblica e ovviamente anche per riempire le casse comunali".

Il movimento civico Una Bologna che cambia ha organizzato un corteo di auto che partirà alle ore 18.30 del 6 febbraio dal parcheggio del The Space Cinema (viale Europa 5 Bologna) fino al piazzale della stazione centrale dove si terrà un breve comizio per riprendere nuovamente il percorso lungo i viali dí circonvallazione: "Come già spiegato ampiamente nella scorsa manifestazione sotto Palazzo D’Accursio riteniamo che la ‘zona 30’’sia un’imposizione inaccettabile per i bolognesi in una città ampiamente penalizzata da perenni cantieri e continui disagi per chi deve circolare in strada nonché un modo scaltro per far cassa ai danni dei cittadini bolognesi", si legge nella nota. 


Si parla di