"Sprigionare il futuro": il Vecchione partecipato a cura di Cantieri Meticci è un vecchio che guarda al futuro e che attende la liberazione dalle chiusure del passato. Le potenzialità del futuro, dunque, rappresentati dai buoni propositi incisi su alcune targhette di metallo, saranno le uniche cose a salvarsi dal rogo che brucerà tutti i cassetti, dentro cui sono riposte le paure e le esperienze che i bolognesi vogliono buttarsi alle spalle.

Resterà, come buon auspicio per l'anno nuovo, solo quello che vogliamo salvare, ciò di cui vogliamo prenderci cura. Alla fine di tutto, le targhette di metallo che ognuno ha inciso, anche durante un ultimo laboratorio in piazza Maggiore, saranno cercate tra le ceneri del Vecchione e distribuite tra la folla. L'idea è che ogni persona, così, si prenderà cura di quello che ha scelto qualcun altro.