Terremoto, lungo sciame sismico. La Protezione civile: 'ancora scosse'
C'è ancora pericolo di cadute dall'alto per le strade, ma assicura Egidi, direttore della Protezione civile: "Abbiamo perimetrato le 'zone rosse'
La terra nella pianura emiliana trema ancora. Nuove scosse di terremoto sull'onda dell'ininterrotto sciame sismico (ieri oltre 40 il giorno prima oltre una settantina come rilevato dall'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Un fenomeno dalla portata enorme, che in quest'area non si verificava dal oltre 500 anni.
PERICOLO CROLLI. E con il perdurare del tremolio, nuovi pericoli possibili. Così allerta la Protezione civile dell'Emilia Romagna, per voce del direttore Demetrio Egidi, rispondendo a chi gli chiedeva conto dei detriti ancora in mezzo alle strade dei centri colpiti dal terremoto: "Abbiamo perimetrato le 'zone rosse' - ha spiegato Egidi - dove c'é ancora pericolo di una caduta di materiali dall'alto".
SCIAME SISMICO. Impossibile secondo gli esperti fare previsioni precise. "Lo sciame sismico continua - ha proseguito Egidi - in 48 ore ci sono state ben 43 scosse che hanno superato i 3 gradi". E molte di più considerando anche quelle di portata inferiore. Detto questo la protezione civile non esculde che il sisma possa protrasi anche per le prossime 3 settimane.
COME COMPORTARSI. Semplice regole comportamentali e accorgimenti da seguire, a volte possono anche salvare la vita durante eventi sismici di particolare rilevanza. La Protezione civile stila un decalogo su cosa fare e non fare prima, dopo, durante le scosse di terremoto. E allerta: "La maggioranza delle persone pensa che le vittime di un terremoto siano provocate dal crollo degli edifici. In realtà, molte delle vittime sono ferite da oggetti che si rompono o cadono su di loro, come televisori, quadri, specchi, controsoffitti."
ZONE 'ROSSE' NEL BOLOGNESE': a Malalbergo chiesa pericolante, chiusa la Porrettana. Viabilità compromessa anche la strada provinciale 13.
Il Comune più ferito quello di Crevalcore, danni anche a Galliera.
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