Cronaca

Figlio risulta positivo al tampone, la mamma si scaglia vs le infermiere: "Noi accusate di intascare soldi"

La donna avrebbe accusato gli operatori di falsificare i risultati dei test per soldi, poi sarebbe passata alle minacce: "Il pugno che ho ricevuto non è niente rispetto all accusa di intascare soldi mentre facciamo il nostro lavoro con coscienza"

Il tampone di un bimbo di sette anni ha dato esito positivo e la madre ha dato in escandescenza. E' accaduto nelle mattinata di ieri, 7 febbraio, al centro tamponi di via Europa, a Baricella, dove sono intervenuti i carabinieri. La donna, residente in provincia di Bologna, avrebbe accusato i sanitari di intascare denaro per falsificare i risultati. 

"Solitamente diciamo di attendere una ventina di minuti e, se non si viene chiamati, è segno che il risultato è negativo, nel caso in questione invece, abbiamo invitato la signora a entrare nuovamente nell'ambulatorio, come facciamo di solito, rispettando la privacy del bambino -  ha detto a Bologna Today Maria Grazia, una delle infermiere coinvolte -  lei ha perso la testa, ha dato in escandescenza accusandoci di prendere soldi dal governo per alterare i risultati, tutto questo 'show' davanti al figlio terrorizzato, ad altri genitori e bambini, quindi in presenza di diversi testimoni. Non è la prassi, ma abbiamo ripetuto il test, che ha confermato la positività del bimbo". 

La donna, prosegue Maria Grazia, avrebbe continuato con il suo atteggiamento aggressivo e sarebbero volate anche minacce di morte: "Infine, io stessa l'ho accompagnata alla porta dicendole che l'Ausl l'avrebbe contattata e lei mi ha dato un pugno su un braccio, quindi alla fine abbiamo chiamato i carabinieri".  

Del comportamento della donna è stata informata l'autorità giudiziaria che valuterà la sua posizione, ma intanto l'infermiera fa sapere che sporgerà denuncia: "Il pugno che ho ricevuto non è niente rispetto all'accusa di intascare soldi mentre facciamo il nostro lavoro con coscienza", conclude Maria Grazia. 


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