Cronaca

Donna e scienza: ecco chi sono le cinque ricercatrici premiate da Bonaccini

Le cinque scienziate inserite nella top 500 nella classifica mondiale della piattaforma specializzata Research.com. Il governatore: “Il loro impegno rafforza il valore dell’Emilia-Romagna”

Foto Regione Emilia-Romagna

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Sono quattro astrofisiche e un’epidemiologa le cinque scienziate che, in barba ad ogni pregiudizio, si sono aggiudicate una menzione tra le top 500 nella classifica relativa al 2023 della piattaforma specializzata Research.com. Tutte e cinque vivono e lavorano in Emilia-Romagna, e tutte e cinque sono state premiate dalla Regione Emilia-Romagna. Si tratta di Eva Negri, epidemiologa, e le quattro astrofisiche Lucia Pozzetti,Marcella BrusaElena Pian ed Elena Zucca: nella giornata di ieri, venerdì 26 gennaio, hanno ricevuto dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, un riconoscimento per gli eccellenti risultati raggiunti nei rispettivi ambiti di ricerca. La consegna è avvenuta nell’auditorium del Cnr di Bologna.

Il lavoro delle scienziate

Le cinque studiose premiate in Regione sono operative in diversi ambiti: “Dagli studi di farmaco-epidemiologia ai buchi neri supermassicci – scrivono in una nota da viale Aldo Moro – dalle controparti a raggi X dei lampi gamma alle l’analisi delle proprietà delle galassie e degli ammassi e superammassi di galassie. Le scienziate – alcune nate in Emilia-Romagna, altre trasferitesi qui in seguito –, attualmente operative a Bologna, sono dunque tra le prime 500 nel mondo nella classifica stilata dalla piattaforma accademica Research.com per le pubblicazioni scientifiche e le citazioni ricevute. Si tratta appunto di Eva Negri, epidemiologa dell’Università di Bologna, e delle astrofisiche Lucia Pozzetti di Inaf-Oas, Marcella Brusa (Università di Bologna), Elena Pian ed Elena Zucca, entrambe di Inaf.

“Con il loro impegno e il loro prezioso lavoro - afferma Bonaccini - queste scienziate rafforzano il valore dell’Emilia-Romagna e dell’ecosistema regionale dell’innovazione, contribuendo a farne un’area fra le più avanzate in Europa e nel mondo. Con loro, tutte le ricercatrici e i ricercatori attivi nelle nostre università, nelle reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli, nei Cluster, nelle strutture mediche e negli istituti scientifici che si trovano nel nostro territorio. Molti perché hanno scelto l’Emilia-Romagna, vivendo e lavorando qui: un tema sul quale vogliamo fare di più, tanto da aver approvato una legge regionale, sul mantenere e attrarre qui giovani talenti e persone con alta specializzazione, unica nel Paese. Dopo aver investito sulla Data Valley, la capacità di supercalcolo e le nuove tecnologie, basti pensare al Tecnopolo di Bologna, dove si trova il Data Center del Centro meteo europeo, il supercomputer europeo Leonardo e dove arriveranno tutti i più importanti organismi scientifici italiani e non solo, insieme a università e centri di ricerca. Oltre alla nuova Università dell’Onu su Big Data e cambiamento climatici, la prima nell’area mediterranea. Senza dimenticare- chiude Bonaccini- che a luglio proprio in Emilia-Romagna e al Tecnopolo di Bologna si terrà il G7 Innovazione. Vogliamo continuare ad assicurare investimenti adeguati alla scienza per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo dei territori e migliorare la qualità di vita delle comunità”.


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