Cronaca

Nuova udienza per Patrick Zaki, Bologna torna in piazza

"A causa di questa persecuzione giudiziaria, Patrick è intrappolato da oltre tre anni in un limbo che ha sospeso la sua vita . Ora più che mai dobbiamo unirci nel chiedere piena libertà". E' l'appello dei manifestanti, che annunciano nuovo sit-in

Patrick Zaki

Alla vigilia di una nuova udienza, Bologna torna in piazza  per Patrick Zaki. Lo studente egiziano iscritto ad Alma Mater, accusato di aver trasmesso notizie false, ritenute pericolose per il suo paese, venne arrestato a febbraio del 2020 e liberato a dicembre del 2021 in attesa di sentenza. Varie le battute d'arresto al processo. L'ultimo rinvio il 28 febbraio scorso. 

Sit-in oggi in piazza Maggiore

"A causa di questa persecuzione giudiziaria, Patrick è intrappolato da oltre tre anni in un limbo che ha sospeso la sua vita. Gli è stato negato il diritto alla ricerca e allo studio e non gli è permesso lasciare l’Egitto. Per questo vi chiediamo, un’altra volta ancora, di unirvi a noi l'8 maggio alle ore 18.30 in Piazza Nettuno, nella città che lo ha accolto come studente. Ora più che mai dobbiamo unirci nel chiedere piena libertà". E' il messaggio lanciato dagli attivisti che chiamano a raccolta - nuovamente-  la cittadinanza bolognese in difesa del giovane. 

Parla Patrick: "Ancora non so quando potrò tornare” 

Le realtà che si mobilitano per Zaki

Hanno già dato la propria adesione alla mobilitazione di questo pomeriggio varie associazioni e non solo. Presenti Simona Tondelli, Prorettrice Vicaria dell'Università di Bologna; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia; Rita Monticelli, Prof.ssa Master Gemma Università di Bologna e Consigliera comunale delegata ai diritti umani; Gianluca Costantini, artista e attivista; Alessandro Bergonzoni, scrittore e attore. Si affiancano le associazioni Donne per Nasrin Bologna, Station to Station, Circolo Sardegna Bologna, Coalizione civica Bologna, Donne in Nero Bologna, CGIL Bologna. Con il patrocinio dell’Università di Bologna, del Comune di Bologna e del Master Gemma.

Zaki, Parla la prof. Monticelli: "Chiediamo siano rispettati diritti umani"

L'appello della presidente Petitti 

"Per Patrick è venuto il tempo della piena libertà. Chiediamo il completo proscioglimento dalle accuse, chiediamo la piena libertà per Patrick Zaki, pretendiamo, dopo un calvario durato più di tre anni, giustizia per questo nostro studente", è il monito che arriva oggi dalla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti. Che fa quindi un appello: "Mi rivolgo  ai livelli istituzionali, a partire da quelli europei, serve l’impegno di tutti per arrivare alla definitiva liberazione di questo giovane che non ha commesso alcun reato, non possiamo più accettare questa messa in scena portata avanti dai tribunali egiziani, vogliamo Patrick in Italia a Bologna, chiediamo urgentemente giustizia".

"Quella che stiamo combattendo, assieme all'Università, al Comune di Bologna, ad Amnesty International e tanti altri – conclude Emma Petitti – è anche una battaglia di valori, quei valori di libertà e giustizia che troppo spesso diamo per scontati ma che invece non lo sono. Davvero per Patrick non possiamo più aspettare".

Situazione Zaki

Zaki attualmente si trova fuori dal carcere, dove è stato rinchiuso per quasi due anni, ma non è stato assolto, situazione che gli impedisce di viaggiare, quindi di lasciare l’Egitto e raggiungere l’Italia per completare il suo percorso di studi all’Università di Bologna. Patrick  è stato rilasciato l'8 dicembre 2021, dopo 22 mesi di custodia cautelare, pur restando imputato nel processo a suo carico. Era stato arrestato il 7 febbraio del 2020, al suo rientro in Egitto per una vacanza con i familiari.


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