Cronaca

Il Piano della Notte non piace ai comitati dei residenti

"Nulla di concreto", per il coordinamento di cittadini. Mentre Ascom, Fipe e Silb dicono "no a decisioni calate dall'alto"

Movida in via Petroni

Le parole della vice sindaca Emily Clancy sul tema della notte, soprattutto in centro storico, non soddisfano né i commercianti ma soprattutto i residenti. Questi ultimi, accolgono con durezza l’intervento della vice sindaca che ha annunciato entro la fine di luglio di un Piano della Notte all’attenzione della Giunta.

I comitati: "Non si parla di tutela della salute"

“Fa esclusivamente riferimento al riposo e al rumore e non alla tutela della salute, senza peraltro proporre nulla di concreto”, scrive in una nota il Coordinamento associazioni e comitati residenti centro storico. “Il diritto di cui i residenti lamentano la persistente lesione attiene, invece, proprio al diritto alla salute come emerge limpidamente dalla diffida", aggiungono i comitati. "La tutela della salute dei cittadini è un esplicito dovere del sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, cui sono attribuite dalla legge tutte le competenze di carattere amministrativo", continua la nota. "La lesione della salute dovuto all'inquinamento acustico nel centro storico è un problema urgente e indifferibile cui il sindaco è tenuto a porre rimedio, pur nel rispetto della discrezionalità amministrativa, anche mediante l'emanazione di ordinanze contingibili e urgenti", insistono i comitati. E "dinanzi alla lesione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito e incomprimibile- scrive il Coordinamento- non è possibile alcun contemperamento di interessi poiché tale diritto primario prevale in ogni caso".

I commercianti: "Decisioni devono essere condivise"

Toni più soft arrivano da Confcommercio Ascom, Fipe e Silb, che se non bocciano, comunque non promuovono l’intervento (accolto "con riserva") della vice sindaco. “Un dialogo aperto a più interlocutori è necessario per trovare la quadra sul tema della movida, che quando eccede, in particolare dopo l'orario di chiusura dei locali, danneggia tutti", scrivono le associazioni di categoria. Ma le decisioni "su un tema così delicato devono essere condivise con tutte le parti in causa, partendo da un punto fermo: la tutela degli imprenditori virtuosi, che rappresentano non solo delle sentinelle dal punto di vista della sicurezza, ma anche un punto di riferimento per la città". Per questo, si legge nella nota, Ascom, Fipe e Silb "offrono alle istituzioni la loro massima collaborazione". In passato, scrivono, "siamo stati portatori di idee e progetti con Comune, Forze dell'ordine e Prefettura per riqualificare e valorizzare alcune aree della città, e anche questa volta siamo pronti a fare la nostra parte. Quello che non vogliamo - aggiungono però le associazioni - è ritrovarci a dover sottostare a decisioni calate dall'alto".

L'intervento di Clancy

La vice sindaca nel suo intervento aveva ribadito “la disponibilità dell'amministrazione al dialogo con i residenti per lavorare insieme”, invocando per la gestione della notte “un patto tra amministrazione, residenti, locali e Università, perché gli aspetti che la riguardano sono diversi: dal diritto dei residenti al riposo, all'economia, alla cultura, alla mobilità". Un patto anche dal punto di vista economico, "con gli operatori con i quali è necessario un dialogo per condividere progetti e valutare le situazioni". Un accordo che, ad esempio, proponga “alternative e zone con orari differenziati” per arrivare alla fine ad "avere una città viva che sia allo stesso tempo vivibile per tutte e tutti".


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