Cronaca

Le donne e la scienza: l'incredibile storia di Laura Bassi

Per la ‘Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza’ uno sguardo alla storia Laura Bassi. Prima docente universitaria ufficialmente riconosciuta e stipendiata, la fisica del Settecento ha avuto un impatto chiave per la figura femminile nel mondo delle scienze

Un ritratto di Laura Bassi

Se Bologna è chiamata ‘La Dotta’ un motivo ci sarà. Il connubio tra città e mondo accademico a Bologna è più stretto che mai: qui è stata fondata la prima università del mondo occidentale, un evento che per forza di cose ha contribuito a modificare la storia e l’anima di questa città. Un esempio è la figura di Balanzone, che tra le maschere della commedia dell’arte rappresenta appunto un giurista dell’Università di Bologna. Stereotipato, ovviamente, ma con un forte legame territoriale su cui l’Unibo ha un peso speficifico non indifferente.

Ecco: come prima università, Bologna doveva per forza diventare la prima città ad assegnare una cattedra ad una donna. Probabilmente, la prima donna docente in un’università fu la bolognese Bettisia Gozzadini, figlia della nobile famiglia dei Gozzadini. Ma la prima a svolgere il lavoro di docente universitario in modo ufficiale, senza distinzioni di genere, e ad essere pagata per il suo lavoro, fu un’altra bolognese: Laura Maria Caterina Bassi Veratti, conosciuta ai più con il nome di Laura Bassi.

La storia di Laura Bassi

Probabilmente la bolognese legata alla scienza che gode di più fama, Laura Bassi è stata la prima donna ad avere una cattedra all’Università di Bologna e ad essere stipendiata per il suo lavoro. Un risultato incredibile, considerando che nel 1700 alle donne era di fatto negato il diritto all’istruzione.

Nata a Bologna il 29 ottobre 1711, mostrò sin da bambina eccezionali doti intellettuali. Le fu affiancato un insegnante privato, il professor Gaetano Tacconi, che la spinse allo studio di logica, biologia, medicina e fisica. Laura Bassi non poteva frequentare l’Università, ma grazie all’istruzione ricevuta poté presentare quarantanove tesi in latino con le quali ricevette una laurea. Il 17 aprile 1732, a soli vent’anni, Bassi era appena diventata una delle prime donne della storia a potersi fregiare di un titolo accademico.
Dopo appena un mese ricevette la ‘libera docenza’, una sorta di autorizzazione per diventare anch’ella insegnate privata, ma nell’ottobre dello stesso anno fu lo stesso Senato accademico a conferirle una cattedra di filosofia - all’epoca il confine tra scienza e filosofia era più sfumato rispetto ad oggi - con uno stipendio di 500 lire. Il 17 dicembre tenne la sua prima lezione all’Archiginnasio di Bologna, allora sede dell’Università.

Negli anni Laura Bassi sposò il medico Giuseppe Veratti, con il quale ebbe otto figli, e continuò nella sua carriera da insegnante. Anche grazie alla collaborazione con il marito, Laura Bassi divenne esperta in fisica sperimentale, un ramo della fisica speculativa che basa molto del suo lavoro sull’esperimento empirico. Nel 1766 cominciò ad insegnare fisica sperimentale al Collegio Montalto di Bologna, stipendiata con ben mille lire dal Senato accademico, uno dei salari più alti che all’epoca l’università riconosceva. Con gli anni si specializzò in fisica elettrica e strinse contatti con i maggiori intellettuali dell’epoca. Nel 1776, ormai famosa in Italia e in Europa, ottenne la cattedra di professore di fisica sperimentale al prestigioso Istituto delle Scienza di Bologna, finalmente senza limitazioni dovute al sesso. Morì solamente due anni dopo, a Bologna, nel 1778, ma grazie alla sua fama la notizia della sua morte fu annunciata in tutta Europa, come dimostra uno stralcio del Journal de Paris dell’epoca.

Laura Bassi nel mondo (e oltre)

Di lei si è tornato a parlare anche in questi giorni: ‘Laura Bassi’ è infatti il nome della nave rompighiaccio della spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. La nave, lo scorso 31 gennaio 2023, ha toccato il punto più a sud mai raggiunto da una nave.
Nel 2021, Google l’ha omaggiata con un doodle, cioè un’interfaccia interattiva utilizzata dal famoso motore di ricerca statunitense per celebrare un avvenimento o un personaggio storico: indicata come una tra le più importanti seguaci delle teorie di Newton, Laura Bassi veniva descritta da Google come una “bambina prodigio”, capace di dare grande “slancio alle donne nel mondo della scienza”.

Pioniera nelle battaglie per l’uguaglianza di genere, Bassi divenne la prima donna ufficialmente riconosciuta e stipendiata come insegnante in una delle università europee.

Oltre alla nave rompighiaccio italiana, a lei sono dedicate diverse vie e licei, oltre che il Quality Engineering Centre of Expertise dell'Università di Innsbruck e il Centre of Visual Analytics Science and Technology dell'Università Tecnica di Vienna. Infine, prendono il nome di Laura Bassi un asteroide (il 15742 Laurabassi) gravitante tra le orbite di Marte e Giove, e un cratere sul pianeta Venere.


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