Cronaca

Causa a Facebook per i profili cancellati: avvocato bolognese vince anche in appello

La compagnia condannata a sostenere le spese di lite, ma non riavrà il materiale perduto

Vincenzo De Gaetano

Ha avuto ragione anche in appello Vincenzo De Gaetano, l'avvocato di Castel San Pietro Terme che in tribunale ha portato nientemeno che Facebook, reo di aver cancellato definitivamente il suo profilo e alcune pagine da lui amministrate. I fatti risalgono a gennaio 2020, ma già nel 2021 in primo grado il tribunale di Bologna si era pronunciato in favore di De Gaetano, condannando la società di Zuckerberg al pagamento delle spese di lite.

Ora la nuova sentenza di appello, anche se difficilmente l'avvocato 63enne riuscirà ad avere indietro il materiale contenuto in quei profili.

La storia è riportata nel dettaglio da Cesenatoday. Difeso dall'avvocata cesenate Claudia Pedicini e dalle avvocate di Bologna Valeria Damiani e Giulia Panizza. In questa seconda assise i giudici di appello hanno ritenuto -riferiscono i legali- "che la cancellazione senza alcuna motivazione del profilo Facebook dell'utente costituisca motivo di giusta pretesa risarcitoria".

La Corte d'Appello di Bologna ha quindi confermato quanto già deciso al Tribunale Civile di primo grado e ha condannato Facebook a pagare le spese di difesa per altri 8mila euro. Nel seguire le ragioni espresse dai legali di De Gaetano, ha indicato che ormai la violazione della identità digitale sia da parificarsi e tutelarsi come l'identità personale. "La rimozione ingiustificata dell'account personale costituisce violazione della libertà di espressione e della personalità dell'utente che sono tutelate dalla costituzione con conseguente estensione della responsabilità civile", commentano i legali della difesa.

La storia: pagine di militaria sparite con il nuovo anno

Vincenzo de Gaetano, avvocato di Bologna appassionato di collezionismo e di militaria nel gennaio del 2020 si è visto cancellare il suo account su Facebook – collegato a tre pagine private ma con moltissimi contatti in tutto il mondo - ed era voluto andare fino in fondo e fare causa al gigante di Mark Zuckerberg. Chiese di riattivare il profilo, ma gli venne risposto che era stato cancellato definitivamente.

Il Tribunale civile di Bologna aveva dato ragione con un'ordinanza al ricorrente, vale a dire De Gaetano, condannando Facebook a pagare 14mila euro di risarcimento per il danno subito dall’utente. De Gaetano, era iscritto a Fb da più di dieci anni, sia con una sua pagina personale che con due pagine, sempre private, ma con un nome diverso. Una chiamata “Collezionismo, militaria e legge”, l’altra “Libri e riviste storia militare”. Essendo un appassionato di divise, oggettistica ed armi antiche, aveva contatti in tutto il mondo. “Avevo caricato sentenze e documenti importanti raccolti negli ultimi dieci anni – spiegava De Gaetano – C’erano contatti, messaggistica fondamentale, foto, ricordi. In un momento ho perso tutto”.

Il giudice di primo grado aveva rilevato che nelle stesse condizioni contrattuali poste da Facebook all'atto dell'iscrizione "la rimozione di contenuti e la sospensione o cancellazione di account è prevista soltanto per le giuste cause indicate nel regolamento contrattuale, con obbligazione per il gestore di informare l’utente delle ragioni della rimozione", decidendo così per il risarcimento dei danni.


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