Cronaca

Dozza: camorrista ordina spedizioni punitive dal carcere

Dal carcere continuava a gestire estorsioni, pestaggi e incendi. Il complice in semilibertà faceva entrare e uscire il cellulare e si occupava di finire il lavoro

Dava gli ordini, tramite cellulare, per effettuare estorsioni. Mario Illuminato, capoclan 50enne, rinchiuso nel carcere di Bologna, dove sta scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio di un altro camorrista, Raffaele Guarino, ucciso con tre colpi di pistola a Medesano (Pr) nel 2010, ha continuato la sua attività criminale: un complice, destinatario insieme a lui di un provvedimento di custodia cautelare in carcere per omicidio, ma che godeva del regine di semilibertà, si occupava di far entrare e uscire uno o più cellulari dal carcere nel quale era detenuto insieme a Illuminato e di portare i termini i compiti a lui assegnati.

ESTORSIONI. Sono state effettuate ai danni di imprenditori e commercianti in provincia di Parma e di Napoli. Per le attività criminali Illuminato si serviva di altri collaboratori esterni, oltre che del complice, destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Altri tre uomini e una donna, quest'ultima residente in provincia di Parma, sono stati denunciati per gli stessi reati e rientrano nelle attività di indagine. Illuminato voleva così ribadire la sua presenza e il suo peso nel mondo della criminalità organizzata.

LE INDAGINI. Le indagini sono partite nell'aprile del 2017 a seguito della denuncia pe l'incendio doloso di un'abitazione a Medesano: le fiamme erano state appiccate da sconosciuti durante le festività pasquali quando la casa era vuota. Gli inquirenti sono risaliti a un'utenza telefonica in uso proprio a Illuminato che, nonostante fosse in carcere, ordinava ai suoi collaboratori all'esterno di compiere le estorsioni e le spedizioni punitive, che prevedevano il pestaggio con spranghe nei confronti delle vittime che si mostravano restie a pagare, oltre all'incendio di auto ed attività commerciali. Le spedizioni sono state impedite dai Carabinieri che, sapendo luogo e ora grazie alle intercettazioni telefoniche, si presentavano in zona in divisa per far sì che la spedizione non venisse messa in atto.

INCENDI. In alcune conversazioni, intercettate dai Carabinieri, spiegava al complice modi e modalità per effettuare gli attentati e gli incendi da mettere in atto ai danni degli esercizi commerciali e delle auto delle vittime: dai consigli su come rendere più efficace una fiammata a quelli su come identificare l'auto in uso al titolare di un bar: una legenda di attività criminali, conoscenza di un 'esperto' come Illuminato, che serviva per mettere a segno alcuni 'punti' all'esterno. 

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