Cronaca

Riforma pronto soccorso, timori per Budrio: "L'ospedale? No, non chiude"

La sindaca Badiali insieme con l'assessore Donini hanno incontrato alcuni residenti per fugare i dubbi che serpeggiano dopo l'annuncio del passaggio a centro di assistenza urgenza

Un momento dell'incontro (Foto: Pagina Fb Debora Badiali)

 L'ospedale di Budrio "non chiude e continuerà a essere un ospedale a tutti gli effetti. Non è destinato alla chiusura né al depotenziamento. Tutt'altro". Lo assicura la sindaca del Comune bolognese, Debora Badiali, che dal prossimo 1 novembre farà i conti (insieme a Vergato, in Appennino) con l'avvio del primo Cau nell'area metropolitana di Bologna, il nuovo Centro assistenza urgenza studiato dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito della riforma dei Pronto soccorso.

Badiali, insieme all'assessore regionale Raffaele Donini e ai vertici della sanità bolognese, ha incontrato i cittadini di Budrio sabato scorso, 14 ottobre, in assemblea alle Torri dell'Acqua. L'obiettivo dell'incontro era fugare dubbi e paure nella cittadinanza, preoccupata che la trasformazione del Pronto soccorso di Budrio in Cau possa essere il prologo di una riconversione dell'intero nosocomio. "Difendere l'ospedale significa entrare nel merito delle proposte e dei progetti", afferma Badiali, sottolineando come "sottofinanziamenti e carenze di personale" in sanità mettono a rischio "strutture piccole come quella di Budrio", che quindi ha bisogno di "innovazione per continuare a garantire servizi efficienti in modo sostenibile e adeguato ai bisogni del territorio".

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L'ospedale, ammonisce però la sindaca, "si valorizza se ci sono progetti che lo rendono importante e indispensabile. Non serve a niente difenderlo come un fortino, diffondere paure e dipingere scenari apocalittici di chiusure o di pazienti che non sanno più dove andare e finiscono per intasare il Pronto soccorso di Bologna"

A Budrio quindi tra due settimane il Cau prenderà il posto dell'attuale Pronto soccorso, dove già ora "oltre il 90% degli accessi" rappresenta casi di bassa complessità, riferisce la sindaca. Sarà aperto sette giorni su sette, 24 ore su 24, per prestazioni che vanno dalla visita medica ai certificati, dalle terapie alle analisi di laboratorio, fino procedure chirurgiche minori. Saranno poi presenti due medici durante il giorno (attualmente ce n'è solo uno) e durante le ore notturne è prevista la presenza di un ulteriore medico nella medicina interna (anche in questo caso ora non c'è).

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Inoltre viene confermato "il mantenimento dell'automedica". Allo stesso tempo, è previsto "il consolidamento della chirurgia", mantenendo la collaborazione con Rizzoli e Sant'Orsola. Viene inoltre confermata la caratteristica di ospedale per acuti, con la medicina interna. "Siamo sicuri del potenziamento verso cui stiamo andando incontro- afferma la sindaca di Budrio- ma siamo anche pronti ad affrontare eventuali aspetti più complessi che si presenteranno per correggerli e migliorare questo nuovo servizio". Anche per questo Badiali e Donini hanno preso l'impegno di incontrare di nuovo i cittadini di Budrio a inizio 2024 per fare un primo bilancio dell'attività del Cau nei prossimi mesi. "Il progetto verrà seguito quotidianamente- assicura il Comune- anche per assestarlo e affinarlo in corso d'opera e per verificare quali effetti avrà".


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