Cronaca

Cresce l'abuso di alcol tra i giovani, Ausl: 'La sbornia è cercata'

Lo rivela una ricerca condotta in città. 'I ragazzi hanno pochi soldi, il mercato si è adeguato con alcolici a basso costo o con i venditori abusivi. Ma sta prendendo piede anche il fai da te'

Cresce sia il consumo quotidiano sia l'abuso occasionale di alcol tra i giovani. Lo rivela Raimondo Pavarin, responsabile dell'Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze dell'Ausl di Bologna: "I ragazzi sono informati e conoscono benissimo i rischi che corrono e i problemi che possono avere", per cui arrivano a "pianificare i momenti in cui avranno questo tipo di atteggiamenti", la fine della giornata per non interferire con le attività di lavoro o studio e in base agli impegni del giorno dopo. Un quadro che emerge da una ricerca presentata oggi e realizzata nell'ambito del progetto "AllCool", finanziato dalla Ue con lo scopo di contrastare appunto la tendenza alle grandi bevute occasionali (heavy episodic drinking) tra i giovani a basso reddito e laureati disoccupati in Italia, Portogallo e Spagna. 

Quindi una sbornia cercata per lo più per lo sballo, per divertirsi, come per le sostanze stupefacenti e, l'unico vero freno sarebbe il denaro: "I ragazzi hanno pochi soldi a disposizione per ubriacarsi e quindi escono coi i soldi contati (10 o 15 euro). Allo stesso tempo, però, si è adeguato il mercato, o con alcolici a basso costo (i famosi cicchetti a un euro) o con i venditori abusivi. Ma sta prendendo piede anche il fai da te. I ragazzi si preparano a casa i cocktail che poi portano in giro dentro a bottiglioni di plastica, il più delle volte nascosti nello zaino, anche per evitare le multe" quindi "non c'è neanche più bisogno di entrare nel locale" e poi "balotta fuori dai locali che fanno tendenza- spiega Pavarin- e poi ci si sposta da un posto all'altro".

LA RICERCA. A Bologna è stata condotta su 500 giovani tra i 18 e i 29 anni. "Almeno l'80% degli intervistati ha avuto un episodio di heavy episodic drinking nell'ultimo anno- riferisce Pavarin- ma un 30% lo ha avuto tutte le settimane". Il 28% dichiara di bere alcol tutti i giorni, l'80% fuma anche le sigarette, il 62% ha consumato cannabis nell'ultimo anno. Il 48% degli intervistati dichiara di aver bevuto più di cinque bicchieri di alcolici durante le ubriacature occasionali e il 25% dice di averlo fatto molto velocemente, cioè nell'arco di due ore. Il 40% cerca la sbornia per divertimento, il 15% per festeggiare e stare in compagnia, il 12% per combattere lo stress. Ma c’è anche una quota rilevante di chi beve per noia. I due terzi dice di aver bevuto tanto da vomitare almeno una volta nell'ultimo anno, il 16% ha avuto problemi sanitari. Stando ai dati dell'Osservatorio Ausl, tra il 2009 e il 2016 sono stati oltre 16.000 gli accessi ai Pronto soccorso di Bologna per problemi legati all'abuso di alcol: di questi, quasi 4.000 erano ragazzi tra i 18 e i 29 anni. L'abuso di alcol tra i giovani è diventato dunque "una scelta razionale e consapevole: sanno benissimo a cosa vanno incontro", sottolinea Pavarin. E ormai è anche un comportamento di fatto sdoganato. "Viene tollerato e accettato dalla stragrande maggioranza dei ragazzi", spiega Pavarin, quindi da un punto di vista sociale l'abuso di alcol "è stato normalizzato, perché è considerato parte integrante della vita quotidiana". C'è poi una "forte dose di individualismo", rimarca l'esperto, nel senso che l'unica forma di aiuto che i ragazzi si danno tra loro quando uno del gruppo esagera è chiamare l'ambulanza nel caso stia male: non intervengono per fermarlo prima. 

L'abuso occasionale di alcol, segnala ancora Pavarin, è diventato "un comportamento più frequente tra chi beve abitualmente, mentre prima era per i ragazzi che non usavano alcol quotidianamente" e "sembra che non ci sia più l'effetto protettivo della cultura mediterranea del bere, è in corso un grosso cambiamento tra i ragazzi".


Si parla di