Segnalazioni

LA STRANA STORIA DEI CENTRI ESTIVI CHE CHIUDONO IN ESTATE

Sono mamma di due bambini di 5 e 6 anni. Abitiamo nel quartiere Navile. Molto contenta dei 116 centri estivi aperti quest' anno, promossi dal Comune di Bologna, provvedo, il giorno 28/05 ad iscrivere entrambi i miei figli al centro estivo "Il Cubo" l'unico in zona Bolognina che per fascia di età 3/11 anni prende entrambi i bambini (uno frequenta la scuola materna e l'altro la primaria) In data 1 giugno- a solo 4 giorni dalla partenza e chiusura della primaria- arriva un’email dal referente di Cubo comunicando che non aprirà per tutto il mese di giugno perche non hanno raggiunto il numero minimo d' iscrizioni. Abbastanza sconfortata, inizio la ricerca di altri centri estivi, telefonando dappertutto, anche fuori quartiere, ma sono già pieni. Provo a fare l'iscrizione del figlio di 6 anni al DLF, centro sportivo, almeno per il mese di giugno, lì lo prendono. Premetto che si tratta di un bambino certificato. Ha una disabilità, e delle ore di sostegno garantite solo nei centri convenzionati col comune. Nel frattempo, visto che il figlio piccolo frequenta la scuola dell'infanzia fino a fine giugno, ricontatto il Cubo per sapere se aprirà a luglio, provando ad iscriverlo insieme a suo fratello. Il centro apre, mi fanno sapere, ma solo per un gruppo di bimbi dai 3/6 anni (scuola dell'infanzia). Mi rassegno, andranno in due posti diversi per tutto l'estate. OK. La notizia inaspettata è che CUBO ad agosto resterà CHIUSO. Non avendo scelta per il grande, decido cosi di prolungare il periodo al DLF per luglio, agosto ed inizio settembre. Ma il DLF mi avverte che ha poche iscrizioni e che come l'altro centro estivo ad agosto CHIUDERA'! Aggiungo a tutto questo che il rapporto 1 educatore 5 bambini, che c'era l'anno scorso in presenza dell'emergenza Covid-rapporto ideale di gestione- quest'anno è tornato ad 1 educatore 20 bambini. Io mamma lavoratrice, ho trascorso da inizio giugno fino ad ora, giostrandomi fra telefonate all'ufficio scuola, ai vari referenti dei centri , invio di email al Comune di Bologna, senza avere risposte né tantomeno soluzioni. La decisione delle chiusure, viene lasciata in mano ai gestori che trovandosi con pochi iscritti, un contributo minimo del Comune, e dovendo pagare spesso un affitto, non hanno alternativa. Mi chiedo da chi e come venga gestita l'organizzazione di questi servizi, in una città come Bologna. Come fanno le famiglie che non possono fare affidamento sui nonni, dando per scontato che ci siano, soprattutto in un periodo cosi difficile. Perché non raccogliere i bisogni di sostegno estivo delle famiglie nei mesi precedenti la chiusura, per avere un quadro completo del servizio da fornire? Si eviterebbero cosi, l'apertura di tanti centri estivi, e la dispersione degli iscritti. Altrimenti, vista la difficoltà di organizzazione del servizio, proporrei al comune di Bologna di consegnare un bel buono vacanze, per tutto il mese di agosto alle famiglie coi bambini.