Segnalazioni

Chiudere un conto alle Poste...Istruzioni per l'uso...

Sebbene legalmente la chiusura di un conto corrente non possa essere gravata da vincoli e spese vorrei segnalare un episodio di cattiva gestione delle procedure di cui sono stata vittima nel tentativo di chiudere il mio conto presso l'ufficio di poste italiane di piazza Minghetti a Bologna . In data 25/09 mi sono recata presso l'ufficio postale in questione per chiudere il mio conto, essendomi preventivamente documentata ho provveduto a portare con me il bancoposta e il lettore che mi sono stati rilasciati in fase di apertura convinta, ingenuamente, che l'operazione in questione sarebbe stata facile e veloce. Fatta la fila e arrivata allo sportello il primo operatore, dopo avermi chiesto se avessi aperto il conto presso il loro ufficio, mi ha comunicato che non era possibile "chiudere il conto cosi'" e che sarei dovuta tornare di sabato poiche' le operazioni di chiusura potevano essere effettuate solo su appuntamento. Sgomenta ma persuasa del fatto che magari a fronte di cio' risiedesse un'esigenza organizzativa ho chiesto se potevo almeno fissare l'appuntamento, in quanto il sabato, per impegni lavorativi, non mi era possibile recarmi allo sportello. L'operatore mi risponde che non c'era modo ma che tuttavia avrei potuto chiudere il conto in qualsiasi altro ufficio postale. Avendo gia' preventivato di dedicare la mia mattinata a risolvere la questione, anche perche' procrastinare la chiusura avrebbe comportato ulteriori spese a mio carico (e mi riferisco ai costi del conto corrente) mi sono recata nel vicino ufficio postale di Strada Maggiore. Nuova fila, nuovo operatore stessa domanda "ha aperto qua il suo conto?". La mia calma inizia a vacillare e faccio presente di avere aperto il conto in Piazza Minghetti ma che mi era impossibile recarmi presso i loro uffici il sabato e avendo urgenza di chiudere il conto, avevo piacere ad esercitare il mio diritto a poter effettuare questa operazione, a quanto pare complicatissima, presso il loro ufficio. L'operatore chiama a questo punto la direttrice che mi fa presente che chiudere i conti correnti non e' un problema e che per loro e' un'operazione di routine, ma nel mio caso avrebbe dovuto fare richiesta del mio carteggio all'ufficio di piazza Minghetti e solo una volta ricevuta la documentazione mi avrebbe potuto fissare l'appuntamento, dilatando cosi' notevolmente i tempi, e termina suggerendomi di procedere alla chiusura mediante raccomandata (manco a dirlo, ulteriore spesa, ulteriore tempo perso e soprattutto l'impossibilita'di assistere concretamente alla procedura di chiusura). Sconfortata esco dall'ufficio e torno in piazza Minghetti determinata a riuscire quantomeno a farmi fissare un appuntamento. Nuova fila, nuovo operatore e nuova risposta. Perche' a questo giro l'operatrice mi dice che i conti non vengono chiusi allo sportello, bensi' dagli impiegati reperibili nelle sale consulenza. A questo punto mi addentro all'interno degli uffici e trovando due sale consulenza vuote, approdo a una terza sala dove scorgo un'impiegata impegnata con un cliente, sicche' mi metto in attesa. Questa impiegata cortesemente, per evitarmi l'attesa, si interrompe e mi chiede di cosa avessi bisogno; a quel punto le spiego la mia situazione e imploro il suo aiuto perche' ormai non capivo piu' come poter chiudere il mio conto e dopo quasi tre ore tra spostamenti, attese, e indicazioni errate iniziavo ad essere sconfortata e nervosa. L'impiegata mi chiede di indicarle i colleghi che mi avevano dato le informazioni discordanti e dopo averli ragguagliati sulle procedure mi chiede di aspettare l'arrivo della direttrice. Finalmente riesco a parlare con la direttrice alla quale spiego per l'ennesima volta la situazione e che mi chiede se avessi con me "tutto" e alla mia risposta affermativa con un "Dia Mo'"si fa consegnare tutto il necessario e provvede lei stessa e sul momento alla chiusura del mio conto. La morale e' che sono riuscita a chiudere il mio conto senza ulteriori spese e aggravi ma solo perche' mi sono intestardita, e non per prepotenza ma per l'effettiva impossibilita' di dedicare ulteriore tempo a questa onerosa operazione. Se al mio posto si fosse trovata una persona anziana, una persona con disabilita' o semplicemente una persona in buona fede quanto tempo avrebbe impiegato a chiudere il conto? Mi chiedo anche: se moltiplichiamo queste lungaggini per ogni correntista intenzionato a concludere il rapporto con le poste sul territorio italiano di quanti soldi concretamente parliamo? E in ultimo: e' possibile che un ufficio centrale e strategico come quello di Piazza Minghetti soffra una tale incertezza su procedure cosi' elementari e "di routine"? Sinceramente delusa. Rita Bort


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