Segnalazioni

CAOS PIAZZOLA E BOLKESTEIN: 90 AZIENDE ESCLUSE DAL BANDO PER UN REFUSO NELL'INDIRIZZO E-MAIL

Continua a destare scalpore il caso Piazzola, che vede 90 aziende formalmente escluse dai bandi di attuazione della direttiva Bolkestein i cui termini sono scaduti il 31 Marzo 2017, e questo unicamente per essersi affidati ad una professionista che ha commesso un refuso nella digitazione dell’indirizzo pec. Concetto ribadito dall’Assessore Lepore durante il Question Time del 30 Giugno 2017 che ha affermato: “si evidenzia che la signora, .. omissis … ci ha comunicato che avrebbe inviato le "ultime domande" via pec, peccato che abbia digitato l'indirizzo suap@pec.comune.bo,it in luogo di suap@pec.comune,bologna.it. Purtroppo la signora ha sbagliato formalmente l'invio della domanda ma chiaramente, per parità di trattamento con tutti quelli che hanno presentato la domanda correttamente non può essere accettata.” Sulla vicenda riportiamo la storia di Marco Campanini, ragazzo disabile affetto da una rarissima patologia ossea, la cui famiglia ha investito sul posteggio della Piazzola i risparmi di una vita di sacrifici e parte dell’eredità dei nonni. “Molte delle risposte fornite dall’Assessore sui mass media e nelle sedi istituzionali le trovo insoddisfacenti e non aiutano a chiarire tutta la questione. Ad esempio, noi ci ritroviamo ad avere perso il nostro futuro per una normativa che non doveva essere recepita e riguardare il mercato ambulante e che ogni Regione, ad esclusione dell’Emilia Romagna e di poche altre, ha posticipato i bandi al 31/12/2018, cosa ne pensa di questo l’Assessore? E come giudica il tentativo di mediazione della Regione per opera dell’Assessore Regionale Corsini nel caso di specie?” Parlando della situazione personale della sua famiglia Campanini afferma: “Noi non siamo degli speculatori, abbiamo investito parte dell’eredità dei nonni nell’acquisto del posteggio. Non possono portarcelo via, non si tratta solo di un diritto, l’abbiamo acquistato con rogito notarile.” Come si sente? Qual è il vostro stato d’animo? “E’ come se ci avessero sottratto tutti i nostri risparmi. Per noi il posteggio della Piazzola rappresentava un reddito fondamentale: da quando mi sono aggravato, mia madre ha dovuto abbandonare il lavoro per occuparsi della mia malattia, non ha quindi maturato i contributi necessari per avere diritto alla pensione. Contavamo sul posteggio per integrare tale mancanza. Ora il futuro sarà notevolmente più incerto.” Dopo tutto quello che è successo cosa pensa della città di Bologna? “Guardi, sono fiero di essere “bolognese”, ho sempre visto Bologna come la culla della civiltà. Ho studiato Giurisprudenza, in quella che è la più antica università del mondo, dove ho trascorso gli anni più belli della mia vita. Devo ringraziare inoltre la città di Bologna per avermi curato. L’ospedale Rizzoli per molto tempo è stato il centro di riferimento di ortopedia dove curare la Sindrome di Mc Cune Albright, la rara forma di fragilità ossea di cui sono affetto. Allora non c’era una struttura simile nel resto dell’Europa. La mia famiglia inoltre è da 50 anni che lavora in Piazzola, per cui noi ci sentiamo bolognesi a tutti gli effetti.” Dell’Amministrazione Merola invece cosa mi dice, come giudica il suo operato? “Sarà la delusione o l’amarezza, per la vicenda, ma se dovessi consigliare ad una famiglia di venire ad investire e vivere a Bologna, con il governo dell’attuale Amministrazione non lo farei. In passato, Bologna era una città vivibile ed accogliente ma ora non è più così. Mi verrebbe da dire, statene alla larga, investite altrove, un semplice errore burocratico, potrebbe mettere a rischio la vostra vita e la vostra attività come è successo a noi. Da che mondo è mondo un Comune non può dirsi virtuoso se non fa nulla per non fare chiudere le aziende. Per ogni amministrazione l’obiettivo da perseguire dovrebbe essere l’estensione dell’area mercantale e non l’esatto opposto come è avvenuto con i bandi per la Bolkestein e come avverrà con il restyling della Piazzola.” Immagino che per lei la vicenda non si concluda qui, cosa farete? “A livello politico ho in agenda numerose iniziative che conto di portare a compimento prima dell’apertura della graduatoria provvisoria. Noi non ce ne staremo con le mani in mano, anche perché non abbiamo niente di cui vergognarci. Continueremo ad andare avanti a testa alta. Sono loro invece che devono abbassarla.”


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