Segnalazioni

C’è una chiesa antica sotto le strade di Bologna

In via Indipendenza, sotto l’imponente Cattedrale di San Pietro, è stato svolto un lavoro di ripresa e scoperta dell’antica chiesa. I resti delle navate di destra e di sinistra delle chiese romaniche rinvenuti nel corso dei lavori di rinnovo del pavimento della cattedrale di Bologna nel 1904 e 1905, oggetto di lavori di modifica nel corso degli anni ’50, ’70 e parzialmente nel 1993 in seguito alla realizzazione delle tombe dei vescovi nella cripta, a partire dal 1 Aprile del 2014 sono stati oggetto di un rinnovato interesse. Interesse finalizzato allo studio in vista di una ricostruzione del luogo, di come sarebbe potuto essere dal V secolo al XV secolo, a una sua ricostruzione in 3d e riapertura del luogo come desiderava Mons. Breventani che seguì i lavori di inizio secolo scorso ponendo al centro i resti accompagnati da ricostruzioni grafiche in 3d e mediante visore in realtà aumentata. Ideatore e autore di queste ricostruzioni, è il Dott. Thiago Giusti, archeologo bolognese, il quale, dopo anni di studi e ricerche, ha ricostruito l’antica chiesa, la quale è visibile attraverso i visori per la realtà aumentata messi a disposizione dei visitatori dall’archeologo stesso. La visita, è possibile e prenotabile (attraverso i canali social Bologna1000annifa) grazie al Dott. Giusti che con competenza storica, spiegherà le varie fasi storiche della chiesa. I resti La prima chiesa, come testimoniato in parte dai lavori di fine 1800 avvenuti in cripta, sorgeva a circa venti metri dalla prima cinta muraria in selenite, era divisa in tre navate, con un solo abside per la navata centrale, uno spazio quadriportico e a ridosso ad esso il battistero ottagonale che si trovava nel spazio compreso tra la navata di sinistra e la navata di destra tra la facciata e il primo pilastro della cattedrale rococò. A partire dal 910 d.c. si riedificò la cattedrale in stile romanico con tre absidi e si realizzò una cripta con tre accessi dalla navata di destra e due dalla navata di centro, si realizzò un nartecete o portico al posto dello spazio quadriportico. In questi lavori il battistero non venne coinvolto. Con il 1141 a seguito del violento incendio che la distrusse, come gran parte della città, se ne eresse una nuova. Con il terremoto del 1222 che portò al crollo del tetto della cattedrale, si allungò la chiesa passando dalle precedenti 9 campate a 11, si aggiunse per opera del mastro Alberto un rosone e si completò la realizzazione della porta dei leoni iniziata sul finire del secolo precedente e si rifece il campanile inglobando il primo nel nuovo di impianto quadrato . Il battistero pur con l’ordine di abbattimento per permettere una migliore visibilità della facciata resistette fino al XV secolo quando venne demolito per realizzare un portico sulla facciata. Dopo XIII secolo la chiesa subì altre modifiche e aggiunte fino a che a seguito del concilio di Trento (1545-1563) si decise di abbatterla per iniziare la costruzione della cattedrale attuale.


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