Segnalazioni

Bologna, la grassa, la dotta e la rossa: è ancora così?

Nella tarda serata di ieri, il termostato della mia caldaia ha smesso di funzionare; vi domanderete perché questa intro: ci arrivo subito! Dovendo attendere l'idraulico in compagnia della mia proprietaria di casa, ho avuto occasione di ascoltare della Bologna che è stata. Ovviamente, al centro della discussione, non poteva che esservi la zona universitaria e il degrado nel quale quest'ultima riversa; infatti, quotidianamente, mi trovo a dibattere con colleghi e non, di cosa via Zamboni e dintorni potrebbe essere ed invece non è.

A detta delle mia interlocutrice, tutto nasce dai moti settantini, in particolare nei giorni che seguirono l'omicidio Lorusso, causa scatenante di gravi scontri di piazza. Dai suoi racconti, traspare nostalgia, come se evocasse ricordi tanto remoti da sembrare miti o leggende, e quasi compiango anch'io epoche che non ho vissuto. Tuttavia, al di là delle emozioni personali, ci ha tenuto a specificare che per quanto la piazza universitaria sia sempre stata campo di scontri, mai vedeva protagonisti di quest'ultimi, abusivi e spacciatori. Era una guerra ideologica, che sì, sfociava spesso e volentieri in manganellate e lanci di bottiglia, ma non in faide tra bande straniere per il controllo dello spaccio. Tra una battuta e l'altra, divertente è stato quando ha raccontato di una "simpatica pacca sul sedere", (come la protagonista l'ha definita), al suo passaggio in via Petroni da parte di un gruppo di studenti un po' particolari, (oggi li chiameremmo i "rastoni di turno"). Unica nota stonata di tante passeggiate lungo i portici bolognesi, che tra l'altro, la signora stessa sembra ricordare divertita e con simpatia. La discussione s'interrompe all'arrivo dell'idraulico e quasi lo maledico per la sua inopportuna puntualità. Però, qualche interrogativo questa chiacchierata me l'ha lasciato; Guccini cantava di Bologna come la grassa, la dotta e la rossa. Se, per il primo e il terzo appellativo, sarei disposto a mettere la mano sul fuoco, per il secondo tendo a tentennare. L'AlmaMater continua a rimanere un centro nevralgico della didattica italiana ed europea, ma sull'ambiente circostante a quest'ultima, rimango alquanto critico. Giro a voi la domanda! Bologna, la grassa, la dotta e la rossa: è ancora così? ​ Writtens


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