social

La Chiesa di San Sigismondo e il miracolo della 'santa bambina'

Costruita nel XIII per volere della famiglia Malvezzi, sorge in piena zona universitaria. Conserva le spoglie della giovanissima Imelda

Costruita nel XIII per volere della famiglia Malvezzi, la Chiesa di San Sigismondo si trova nell'omonima via, in piena zona universitaria. L'edificio che vediamo oggi non è quello originario: venne ricostruito a partire dal 1725, mentre il campanile fu aggiunto nel 1795.

Scopriamola insieme: 

1) La Chiesa. La nobile famiglia Malvezzi, nemica storica dei Bentivoglio, la fece edificare per utilizzarla come oratorio privato. Fu intitolata a San Sigismondo, del quale erano devoti. Ora è la Cappella dell'Alma Mater.

2) San Sigismondo. Re dei Burgundi, primo sovrano 'barbaro' a diventare santo. Divenne re nel 516 e si professò fervente cattolico contrastando gli ariani, che sostenevano che la natura divina di Cristo fosse inferiore a quella di Dio. Tuttavia fece strangolare il figlio avuto dalla prima moglie, accusato di aver complottato contro di lui, poi pentitosi, si ritirò in penitenza nel monastero di Aguane in Svizzera, che lui stesso aveva fondato.  In seguito allo scoppio di una guerra, Sigismondo fu fatto prigioniero insieme alla moglie e i figli: furono gettati in un pozzo vicino a Orleans ed è considerato martire. Si festeggia il 1° maggio. 

3) La santa bambina. Maria Maddalena Lambertini nacque presumibilmente intorno al 1320 a Bologna ed entrò giovanissima in un convento domenicano cittadino, dove prese il nome di Imelda. A quei tempi non era permesso ricevere la Comunione prima di aver compiuto i 12 anni. Si narra che il 12 maggio 1333, mentre si trovava nella cappella per la messa, una particola si staccò dalla pisside del sacerdote e raggiunse Imelda che così ricevette 'Eucarestia per poi morire subito dopo. Le reliquie di Imelda oggi si trovano nella chiesa di S. Sigismondo.

4) Beata. Le pratiche per la beatificazione vennero avviate sotto il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758) per concludersi sotto quello di Leone XII il 20 dicembre 1826. In seguito un domenicano, Giocondo Pio Lorgna (1870-1928), fondo la congregazione delle “Suore Domenicane della Beata Imelda”, oggi presenti in Italia, Brasile, Albania, Filippine, Camerum, Bolivia. Agli inizi del 1900 Pio X la indicò come protettrice dei bambini che si accostano alla Prima Comunione. 


Si parla di