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Villa Griffone: da qui il primo segnale radio, la dimora di Marconi

La Villa, che oggi ospita il Museo, il giardino, i 'macchinari' costruiti dal giovane Guglielmo è Monumento Nazionale

Foto Fondazione FGM

A Pontecchio, circa 15 km da Bologna, c'è Villa Griffone, residenza della Famiglia Marconi. Qui Guglielmo, nato a Bologna in via IV Novembre, visse fino all'età di 22 anni e da qui inviò il primo segnale radio nel 1895. 

Di padre emiliano e madre irlandese, a 35 anni, nel 1909 ottenne il Premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro nello sviluppo della telegrafia senza fili. Il telegrafo di Marconi nello stesso anno diventa dotazione obbligatoria sulle navi passeggeri degli Stati Uniti.

La Villa, che oggi ospita il Museo, il giardino, i macchinari costruiti dal giovane inventore è Monumento Nazionale ed è sede della Fondazione Marconi. Nei locali della Villa, anche un Centro di ricerca sulle radiocomunicazioni nel quale operano ricercatori dell’Università di Bologna e della Fondazione Ugo Bordoni. 

Scopriamola insieme:

1) GLI STUDI. A 20 anni Guglielmo avvio le sperimentazioni, costruendo un segnalatore, formato da una pila, un coesore in nickel e argento, fra due tappi d'argento, e un campanello elettrico che squillava in caso di fulmine e temporali. Dapprima i tentativi di trasmissione si limitarono alle varie stanze della casa, poi proseguirono in aperta campagna, con qualche miglioria al 'congegno'.

2) IL PRIMO SEGNALE. L'8 dicembre 1985 posizionò il ricevitore dietro una collina, detta dei Celestini, e inviò il suo aiutante perchè sparasse un colpo di fucile se l'esperimento fosse riuscito. E così fu.

3) MORTE. Alla sua morte, avvenuta a Roma il 20 luglio 1937, dopo il tributo della capitale, la salma venne trasportata a Bologna, dove vennero celebrati i funerali di stato nella Basilica di San Petronio, e tumulata nel Cimitero della Certosa.

4) MAUSOLEO. Ad aprile del 1940 vennero avviati i lavori per la costruzione del mausoleo con lo scavo del terreno sotto Villa Griffone. Il famoso architetto Marcello Piacentini (1881-1860) progettò e fece realizzare un'opera larga 17,50 metri e alta 6, fiancheggiata da due gradinate che portano nel piazzale della dimora marconiana. Nel parco si erge una statua di bronzo del Premio Nobel, alta 8 metri.
Al centro del Mausoleo, la cripta con un grande sarcofago in marmo. Sul fondo della parete sono incise le parole “Diede con la sua scoperta il sigillo di un’epoca della storia umana”. Il 6 ottobre il feretro dalla Certosa venne traslato nella cripta e calato nel sarcofago. Il giorno dopo ci fu l'inaugurazione ufficiale, alla presenza del capo del governo Benito Mussolini. A Bologna quella mattina i negozi rimasero chiusi per permettere a tutti di partecipare alla manifestazione.

5) SASSO 'MARCONI'. Il comune si chiamava solo Sasso,, ma nel 1938 assunse l'attuale denominazione, in onore all'illustre cittadino. 


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