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Stelle cadenti 'geminidi', cosa fare per vederle al meglio

Mini-guida per osservare le stelle che cadono proprio la sera di Santa Lucia. I consigli dell'esperto: "Prediligere luoghi bui e rialzati"

Tanta pazienza e naso all'insù per ammirare lo spettacolo delle Geminidi, ovvero le stelle cadenti invernali che questa sera solcheranno anche i cieli di Bologna. A Bologna le previsioni meteo dovrebbero aiutare i curiosi che, sfidando il freddo e la fortuna, si sdraieranno con gli occhi rivolti al cielo nella speranza di scorgere qualche meteora.

Dove andare. Come da ogni altra parte del mondo anche qui per vedere lo sciame di stelle bisogna andare lontano dalle luci e dall'eventuale nebbia. “Bisogna aspettare almeno 20 minuti perché l'occhio deve abituarsi al buio – consiglia Sandro Bardelli dell' INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna – salire sui colli, villa Ghigi, villa Spada è l'ideale ma l'importante è tenersi distanti dalle luci. Si può andare anche in campagna o in un giardino di casa. Indispensabile poi coprirsi dal freddo perché sebbene ci sia la possibilità che ne cada una al minuto - continua- la posizione nel cielo è casuale per cui non è detto che si notino subito”.

Le geminidi. Le geminidi prendono il nome dalla costellazione dei gemelli, sono particolari perché rispetto alle stelle cadenti tradizionali non provengono dalle comete bensì dall'asteroide 3200 phaeton. Questo sciame, tra i più spettacolari, si estinguerà in poche centinaia di anni per cui è un fenomeno da non perdere.

L'osservatorio. Si può osservare il fenomeno dal parco astronomico di Loiano? 'Sì, come ogni luogo isolato – risponde Bardelli – ma stasera il centro è chiuso a causa del blackout che ci ha lasciati senza energia elettrica. Ad ogni modo – continua- sarebbe stato inutile usare il telescopio per vedere le geminidi. Con il nostro telescopio, quello di 60 cm dedicato al pubblico, si vede una porzione di cielo molto piccola, paragonabile a una moneta da 2 centesimi”.

A Loiano è presente anche un altro telescopio, più grande, da 150 cm, dedicato invece alla ricerca astronomica e allo studio dei detriti spaziali ovvero quei satelliti o pezzi di missile che sono in orbita come rifiuti e che è molto importante monitorare per sapere quando e dove cadono. “Il progetto Prisma, a cui Loiano prende parte, grazie alle telecamere automatiche cerca di monitorare la caduta degli oggetti dal cielo come meteore o bolidi per studiare e ricostruire la loro traiettoria. Bologna ne ha tre – aggiunge – e fa parte dello studio internazionale che tiene d'occhio la base spaziale cinese Tiangong-1 (fuori controllo dal 2016 e grande quanto un autobus) che sicuramente si schianterà sulla terra, ma non sappiamo ancora dove. Qui siamo al sicuro – conclude- ma è importante monitorarla".


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