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La Scalea del Pincio e 'la moglie del Gigante': 5 curiosità

Dopo tre anni di lavori, nel 1896 venne inaugurata la Scalea del Pincio, la scenografica salita al Parco della Montagnola

Dopo tre anni di lavori, nel 1896 venne inaugurata la Scalea del Pincio, la scenografica salita al Parco della Montagnola, progettata da Tito Azzolini e Attilio Muggia. L'opera si compone di tre parti: la scalinata, il portico su via Indipendenza e il porticato lungo le mura.

Scopriamo qualche curiosità: 

1. Re e regina. Fu una coppia reale a tagliare il nastro il Re Umberto I e la Regina Margherita: Umberto, figlio di Vittorio Emanuele II di Savoia e di Maria Adelaide d'Asburgo, fu ucciso a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci quattro anni dopo. Umberto sposò Margherita, sua cugina, nel 1868: fu la prima regina consorte dell'Italia unita. 

2. Cade la Giunta. Fu voluta dall'allora sindaco di Bologna Alberto Dallolio, monarchico-liberale, chiamato anche "Dall'Olio Santo" per la sua alleanza coi clericali. Eletto nel 1891, il 1° luglio 1902, la sua giunta finì nella bufera dopo l'abbattimento delle antiche mura della città e l'allargamento della cinta daziaria. A lui si deve il completamento di via Indipendenza, l'introduzione dei tram elettrici, la municipalizzazione dell'azienda del gas e la fondazione delle colonie scolastiche estive. Fu anche presidente della casa editrice Zanichelli.

3. Operai. Per la sua realizzazione vennero impiegati in media 100/150 operai al giorno e la terra scavata ha colmato le fosse tra porta S. Isaia e porta Lame. Sul fronte principale due bassorilievi: "Bologna docet" e "Bologna Libertas".

4. La fontana. Eseguita da Diego Sarti e Pietro Veronesi, su disegno di Muggia e Azzolini, rappresenta una sensuale ninfa nei tentacoli di una piovra. Viene anche chiamata "la moglie del Gigante", cioè del Nettuno. La definizione nacque probabilmente dal sonetto che Giosuè Carducci dedicò all'opera: "Ahi mio re! la tua carezza / Chiedo in van, son tratta giù: / E fu in van la mia bellezza / Com'è in van la tua virtù". 

Sulla scalinata sono posti 72 candelabri in ghisa a sei o quattro lampioni. 

5. Il rifugio antiaereo. Sotto il Pincio, nel 1943 i locali di un magazzino comunale vennero adibiti a rifugio antibomba, dotati anche di bagni, con scarico nell'Aposa, e un rifugio antigas con porte stagne, dove abitarono fino a 2.500 persone. Il rifugio della Montagnola fu l'ultimo a essere sgomberato: ha ospitato alcune famiglie sfollate fino al 1947. 


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