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Palazzo D’Accursio, teatro di stragi e di un'importante incoronazione: curiosità sul palazzo del Comune

Il palazzo storico dell'amministrazione comunale è stato teatro di numerose vicende storiche. Ecco le più curiose

Palazzo D'Accursio, uno degli edifici che si affacciano sulla centralissima piazza Maggiore, è la storica residenza dell’amministrazione comunale. Al suo interno risiedono 7 sale nominate, ognuna adibita ad attività diverse, e aperte al pubblico. Assieme all’edificio di piazza Liber Paradisus, Palazzo d’Accursio ospita le attività della macchina comunale.

Ecco di seguito alcune caratteristiche del palazzo:

1 - Edificio composito.

Non si tratta di un palazzo unico, ma del frutto di innesti e ampliamenti successivi nel tempo. Di proprietà del maestro di diritto Accursio, fu acquistato dal neonato comune alla fine del duecento. Solo nel 1336 divenne residenza degli “anziani” della città, di fatto l’organo governativo comunale. Nel cinquecento e nel seicento subì numerose ristrutturazioni e ampliamenti, inglobando anche l’orto botanico che sorgeva sul suolo degli odierni locali della salaborsa.

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2 - Incoronazione.

L’imperatore Carlo V soggiornò nei locali di Palazzo D’Accursio poco prima di essere incoronato imperatore del Sacro Romano impero da papa Clemente VII. L’incoronazione avvenne nella basilica di S. Petronio, ma le rispettive rappresentanze trovarono alloggio nei locali comunali. Sia il papa che l’imperatore soggiornarono a lungo in città, rendendola vetrina in tutto l’occidente.

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3 - I francesi.

Nel 1796 la statua papale che campeggia davanti l’ingresso del palazzo, raffigurante papa Gregorio VIII, fu ritoccata con l’effige di S. Petronio per salvarla dalla distruzione. Con le truppe napoleoniche, entrate in città, vi era il timore che le effigi papali potessero essere vandalizzate. Di qui il camuffamento della statua, con la sostituzione di alcuni simboli e un insegna, sopravvissuta fino ai giorni nostri.

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4 - La strage.

Il 21 Novembre 1920 dieci persone morirono assassinate negli scontri tra Guardie regie, Guardie Rosse, e gruppi d’azione fascisti. Giunti anche da fuori città per impedire l’insediamento della giunta socialista nel capoluogo, le squadre d’azione fascista presero d’assalto il palazzo. Le guardie regie non riuscirono a impedire il contatto tra i militanti, di qui la mattanza. Non si riuscì mai ad attribuire ad alcuno la responsabilità della strage.


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