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Chiesa SS. Vitale e Agricola 'in arena': 5 cose da sapere

'Incastonata' tra portici e abitazioni, nasconde opere di pregio e una suggestiva cripta

Forse perchè 'incastonata' tra portici e abitazioni o messa in ombra dal maestoso Palazzo Fantuzzi, la chiesa dei SS. Vitale e Agricola in Arena nasconde il suo pregio e la sua bellezza ai passanti che percorrono la via San Vitale. Non sono in tanti a conoscerla, ma è presente sulle guide turistiche e sulle riviste d'arte. Il campanile ricorda a chi lo osserva le epoche della chiesa: la parte inferiore del XIV secolo, la parte centrale rimanda allo stile gotico e la parte superiore, con la guglia del 1670, è in armonia con la chiesa come la vediamo oggi. 

Cosa c'è da sapere su questa bella chiesa? 

1. I SANTI VITALE E AGRICOLA. Sono 'protomartiri', primi cristiani uccisi a causa della loro fede. Anche se non vi sono testimonianze, nel III-IV secolo probabilmente Vitale era schiavo di Agricola e l'esecuzione sarebbe avvenuta nel luogo dove sorge ora la chiesa. Furono sepolti nel cimitero dei giudei e o loro corpi vennero ritrovati nel 393, alla presenza del vescovo di Bologna Eustasio e di Ambrogio, vescovo di Milano, poi divenuto egli stesso 'santo'. Le solennità dei due protomartiri si celebrano il 4 novembre

2. PERCHE' 'IN ARENA'. Probabilmente è stata edificata dove sorgeva un'Arena romana (antica via Salaria), dove i due martiri sarebbero stati uccisi.

3. LE RELIQUIE. I resti di Vitale e Agricola vennero 'sparsi' in varie chiese bolognesi e italiane. Nel 1019 furono traslate nella cripta di Santo Stefano, nel 1060 furono trasferite nella cattedrale di San Pietro, nella cripta, nel 1578, furono divise fra la basilica di Santo Stefano e la Metropolitana di S. Pietro. Oggi Nella cripta di Santo Stefano vi sono due urne, una contiene il teschio di S. Agricola con poche ossa. Nell’altra poche reliquie di S. Vitale, poiché la maggior parte fu concessa alla cattedrale, dove sono custodite in un’urna. 

4. LA CRIPTA. Davvero suggestiva, la cripta a cui si accede attraverso una scala. Di fattura semplice, è formata da tre navate, altari in muratura e una lapide dedicata con l'iscrizione: “Hic requiescunt corpora Sarictorum Vitalis et Agricolae atque aliorum Sanctorum reliquie”. Anticamente avremmo trovato anche il pozzo di Santa Giuliana, la sua acqua era considerata miracolosa e veniva portata agli ammalati.

5. DA CHIESA A PALAZZO. Quando venne edificata la chiesa, la cripta divenne la chiesa interna delle monache benedettine, ma alla fine del XVIII secolo,  con la soppressione degli ordini religiosi, le monache lasciarono il convento che fu venduto e divenne un ricco palazzo; l’orto si trasformò in giardino, la cripta in grotta. Una parte del convento passò all’Istituto delle Scienze che adibì la parte inferiore a magazzino. Per merito di monsignor Luigi Pedrelli (parroco dal 1889 al 1945) la cripta fu riportata alla luce. (fonte: Parrocchia Santi Vitale e Agricola). 


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