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Giornata della Memoria: "Una passione" a teatro

Musica e teatro nei luoghi dell’Olocausto per La giornata della Memoria: il 27 gennaio 2016 all'Arena del Sole "Una Passione". 

Lisa Peschel, la ricercatrice che ha recentemente riscoperto i testi drammatici e di cabaret scritti e inscenati nel ghetto di Theresienstadt, riporta in Translating Laughter: A Cabaret from the Terezín Ghetto le reazioni di una sopravvissuta di ottantaquattro anni alla lettura d'un ritrovato cabaret cèco del 1944: «cominciò a ridere così tanto alle battute del copione da dover posare la testa sul tavolo per riprendere fiato». 
Il cabaret di Theresienstadt non si basava su storielle, caratterizzazioni o apologhi, ma, soprattutto, su allusioni, riferimenti, doppi sensi e dialoghi a chiave. I testi di  Theresienstadt, così come le testimonianze e i documenti poetici sui momenti di teatralità dei lager, restituiscono voci e ascolti, collettività e individui, che manifestano il persistere della vita, il suo appigliarsi, contro ogni avversità e sopraffazione, all'immaginazione, alle parole, alla memoria, alle abilità artistiche precedentemente acquisite.
Attingendo alla ricchezza di questi ritrovati “poeti della vita”, l''intento di Elena Bucci e Marco Sgrosso è quello di costruire una partitura di parola e musica, narrazioni e scene, che dia testimonianza di un teatro che esplode - segreto e necessario - nel tempo e nei luoghi della coercizione, della violenza e dell’umiliazione per  essere forma di protesta e di resistenza attraverso la metamorfosi scenica di una tragica realtà, ma soprattutto strumento della sopravvivenza della dignità umana al di là di ogni volontà di sopraffazione. 
In particolare, l'ultima parte di Una passione è dedicata alle straordinarie performance poetiche di Krystyna Żywulska, pseudonimo di Sonia Landau, prigioniera politica ebrea internata nel 1943 ed autrice dell’Effektenkammer, una raccolta di cinquantaquattro brevi composizioni in versi sulla vita nel lager, affiorate “nel tentativo di alleviare la pena degli interminabili appelli” e dedicate alla kapò Wala Kostecka nel giorno del suo onomastico come tributo alla protezione ricevuta all’interno del lager per questa sensibilità poetica. L'idea di questo lavoro nasce da una lettura svolta il 27 gennaio 2015 nell'ambito della stagione del Centro Teatrale la Soffitta.
progetto artistico, drammaturgia, interpretazione Elena  Bucci e Marco Sgrosso
ideazione e consulenza drammaturgica Gerardo Guccini 
in scena Elena Bucci, Marco Sgrosso 
disegno del suono Raffaele Bassetti
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
foto Bedřich Fritta, Film e realtà

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