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Libri al giardino della Montagnola: “Il corpo del peccato”, un noir ambientato sotto le due Torri

Mercoledì 8 luglio alle 19 si terrà il primo appuntamento della rassegna "La Ubik va al parco (con Frida)", un’iniziativa che arricchirà di incontri con gli autori il già nutrito programma che l'associazione "Frida nel parco" ha organizzato per animare l'estate dei bolognesi nel giardino della Montagnola, con l'intento di restituire alla città un luogo così bello ma spesso inospitale perchè degradato, e nel contempo offrire una programmazione di qualità sotto il profilo delle proposte musicali e culturali. Si comincia con la presentazione di un noir ambientato sotto le due Torri, “Il corpo del peccato” di Silvia Di Giacomo. Sarà presente l’autrice e giornalista Elisa “Eliselle” Guidelli.

Il libro

Il personaggio che mancava al noir bolognese. Solo l'eclettica Silvia Di Giacomo l'avrebbe potuto inventare. Gianluca Morozzi

Il Commissario Claudio Degli Esposti è un investigatore dotato di intelligenza e sensibilità rare, ma è anche un uomo tormentato dai propri demoni, da una sofferenza profonda che gli offre una visione dolorosa del mondo.

Per trovare l’assassino di una donna appartenente alla ricca borghesia si muove in una Bologna notturna, a tinte fosche, tra locali malfamati e a contatto con sfruttatori e schiave del sesso. Mentre Claudio Degli Esposti è costretto ad affrontare i propri abissi, la città è sconvolta da altri eventi delittuosi che sembrano tutti legatial Rose Night e ai due proprietari malavitosi. I segreti della vita personale del poliziotto irrompono così nell’indagine e la sua pericolosa relazione sentimentale può trasformarsi in una trappola mortale. Un intrigo di eroi e antieroi. Una storia di vite che si intrecciano, di corpi femminili sfruttati, abusati e privati della libertà; ma anche un viaggio verso la luce, il riscatto, a qualsiasi costo, e la vendetta.

La telefonata era stata rapida e cordiale, e Giulio Santi aveva dato appuntamento a Claudio in piazzetta Mickiewicz, subito dopo ponte Libia. L’ispettore parcheggiò lo scooter dietro l’auto dei carabinieri e si guardò attorno.

Amava quella zona della città. La rotonda alberata era circondata da palazzi in rosso bolognese, nati come edilizia popolare di quattro piani, ristrutturati e ben tenuti. Si trattava di uno snodo in cui confluiva, a causa di una serie di corsie preferenziali, tutto il traffico in uscita da porta San Donato e diretto verso la fiera e la tangenziale. Ma era proprio il restringersi della via che dava l’idea di essere in un paese e non in città. Ponte Libia, stretto e ripido dominava la piazza. I muri di protezione bianchi avevano un che di claustrofobico e antico.

Silvia Di Giacomo, classe ’74, vive e lavora a Bologna come gemmologa. Dopo aver frequentato i corsi di scrittura creativa di Gianluca Morozzi esordisce nel 2015 con un racconto per l’antologia “Cadute”, edita da Fernandel. A ottobre 2017 esce il suo primo romanzo Lo stato di Dio, pubblicato da Foschi Editore.

Nel 2018 partecipa alle antologie “Tempo” e “Blu”, Clown Bianco Editore. A marzo 2019 pubblica il noir per ragazzi L’amico virtuale, edito da Lisciani Libri. A luglio 2019 partecipa all’antologia “Gli incantautori”, per D Editore. Insieme a Gianluca Morozzi è stata direttrice artistica dell’edizione 2018 del festival “Note di carta”.


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