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"Oltre il contemporaneo " mostra itinerante, tappa a Bologna

Questa rappresenta la terza esposizione (la prima si è tenuta in ottobre a Sarsina, la seconda in dicembre a Cesena) della mostra itinerante. Nell'ultima rassegna gli artisti Andrea Artusi, Francesco Belli, Lucio Cangini, Anna Maria Nanni, Luciano Navacchia, Luciano Paganelli, Massimo Rovereti, Ilario Sirri, allestiranno gli spazi espositivi con nuove opere rendendo l'evento particolarmente significativo.

Durante l'inaugurazione l'artista attore Ilario Sirri accompagnerà l'evento con la lettura di brevi saggi tratti da opere del critico d'arte francese Jean Clair e il professore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna Daniele Degli Angeli effettuerà alcune riflessioni sull'arte e la bellezza.

Il titolo del progetto Oltre il Contemporaneo, provocatorio ma anche un po' ironico, vuole porre l'accento critico e prendere le distanze da un certo tipo di arte "contemporanea" estrema e radicale presente spesso in istituzioni pubbliche e private. Tale "arte" muovendo di sovente dalle regolari e lecite esperienze degli artisti Dadaisti del primo Novecento, ne reitera ed estremizza i comportamenti fino ad arrivare ad "un'estetica del disgusto" che si esplica mediante "Esibizione del corpo, desacralizzazione, svilimento delle sue funzioni …mutilazioni e automutilazioni, fascinazione per il sangue e gli umori corporei ..." come sottolinea Jean Clair nel saggio L'inverno della Cultura.

Il curatore dell'evento Paolo Degli Angeli sostiene che agire in aree interdette e proibite dagli operatori "culturali" dell'oggi, ridando sacralità e senso alle immagini come era nelle antiche pale d'altare, sembra essere la via d'uscita dal "deserto" che ci circonda. Ricercare quell'"aura" perduta che ha caratterizzato per secoli le immagini è oggi necessario e moderno. Ricercare bellezza e etica mediante oggetti prodotti da manualità raffinata e da elaborazioni intellettuali, elementi connotativi del fare umano, diviene azione che genera "senso". Occorrono delle prassi in grado di ridare vita ad un nuovo e illuminato Mecenatismo Istituzionale per conservare, tutelare e incentivare quel tessuto collettivo e intellettuale che ha reso il nostro Paese unico al mondo.
Ecco perché Sarsina, Cesena e Bologna, dalla periferia al centro, dal territorio al capoluogo, un tragitto da non dimenticare, sinapsi che trasmettono impulsi, stimoli, informazioni dalle innumerevoli diversità ad un centro spesso distratto. L'ingresso è libero.


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