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Il capolavoro di Umberto Eco a teatro: "Il nome della Rosa"

Da martedì 13 a domenica 18 marzo sarà in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna la prima versione teatrale italiana de Il nome della rosa, il capolavoro di Umberto Eco, un omaggio al celebre scrittore firmato da Stefano Massini, tra gli autori teatrali più apprezzati in Italia e all’estero. 

La regia del best seller – tradotto in 47 lingue, Premio Strega nel 1981, la cui versione cinematografica è stata firmata da Jean-Jacques Annaud nel 1986 con protagonista Sean Connery – è affidata a Leo Muscato, che dirige un gruppo di grandi interpreti.

La scena si apre sul finire del XIV secolo. Un vecchio frate benedettino, Adso da Melk, è intento a scrivere delle memorie in cui narra alcuni terribili avvenimenti di cui è stato testimone in gioventù. L’io narrante è sempre presente in scena, in stretta relazione con i fatti che lui stesso racconta, accaduti molti anni prima in un’abbazia dell’Italia settentrionale. Sotto i suoi occhi si materializza un se stesso giovane, poco più che adolescente, intento a seguire gli insegnamenti di un dotto frate francescano, nel passato anche inquisitore: Guglielmo da Baskerville. Siamo nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero, che travaglia l’Europa da diversi secoli e Guglielmo da Baskerville è stato chiamato per compiere una missione, il cui fine ultimo sembra ignoto anche a lui. Su uno sfondo storico, politico e teologico, si sviluppa un racconto dal ritmo serrato in cui l’azione principale sembra essere la risoluzione di un giallo.

Come annota il regista Leo Muscato: «Dietro a un racconto avvincente e trascinante, il romanzo di Umberto Eco nasconde una storia dagli infiniti livelli di lettura; un incrocio di segni dove ognuno ne nasconde un altro. La struttura stessa del romanzo è di forte matrice teatrale. Vi è un prologo, una scansione temporale in sette giorni, e la suddivisione di ogni singola giornata in otto capitoli, che corrispondono alle ore liturgiche del convento (Mattutino, Laudi, Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespri, Compieta). Ogni capitolo è introdotto da un sottotitolo utile a orientare il lettore (…); quindi la sua attenzione non è focalizzata da cosa accadrà, ma dal come. Questa modalità, a noi teatranti ricorda i cartelli di brechtiana memoria e lo straniamento che ha caratterizzato la sua drammaturgia». 

Interpreti e ruoli: 
Luca Lazzareschi (Guglielmo da Baskerville), Luigi Diberti (il vecchio Adso), Bob Marchese (Jorge da Burgos), Eugenio Allegri (Ubertino da Casale, francescano e Bernardo Gui, inquisitore), Giovanni Anzaldo (il giovane Adso), Giulio Baraldi (Severino da Sant’ Emmerano, l’erborista), Marco Gobetti (Malachia da Hildesheim, il bibliotecario e Alinardo da Grottaferrata, monaco centenario), Daniele Marmi (Bencio, copista), Mauro Parrinello (Berengario da Arundel, l’aiuto-bibliotecario), Alfonso Postiglione (Salvatore), Arianna Primavera (una ragazza), Franco Ravera (Remigio da Varagine, cellario), Marco Zannoni (abate).


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