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Le mostre di luglio da non perdere a Bologna

Non bisogna scegliere, si possono vedere tutte perchè tutte meritano una visita. Ecco la lista delle esposizioni da non perdere a Bologna

Tutte le mostre più belle di questo mese estivo e di tutta l'estate bolognese. Non bisogna scegliere, si possono vedere tutte perchè tutte meritano una visita. Ecco la lista delle esposizioni da non perdere a luglio. 

1. "Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna" allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna

Dopo l’emergenza COVID-19, sabato 6 giugno ha riaperto la grande mostra "Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna" allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna. L’ambizioso progetto dedicato alla civiltà etrusca - circa 1400 oggetti esposti su oltre 1000 metri quadrati di superficie espositiva - sarà visitabile fino al 29 novembre 2020, grazie all’impegno congiunto di Istituzione Bologna Musei ed Electa e alla disponibilità di tutti i  prestatori coinvolti che, con generoso spirito di solidarietà, hanno acconsentito a rendere possibile l’apertura, tra cui il British Museum di Londra, il Musée du Louvre di Parigi, il Musée Royal d’Art d’Histoire di Bruxelles, il Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen e i Musei Vaticani.

L’esposizione conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Non c’è migliore metafora che quella del viaggio, per spaziare in un vasto territorio compreso tra le nebbiose pianure del Po fino all’aspro Vesuvio, attraverso paesaggi appenninici e marini, lungo strade e corsi fluviali.

La prima parte del percorso offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere ai visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco, attraverso oggetti e contesti archeologici fortemente identificativi. Così preparato, il visitatore può affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi.

La mostra dialoga naturalmente con la ricchissima sezione etrusca del Museo Civico Archeologico, che testimonia il ruolo di primo piano di Bologna etrusca, costituendo, quindi, l’ideale appendice al percorso di visita dell’esposizione temporanea.

Accompagna la mostra il catalogo Electa con saggi introduttivi di Giuseppe Sassatelli, Vincenzo Bellelli, Roberto Macellari, Marco Rendeli, Alain Schnapp e Giuseppe Maria Della Fina; saggi dedicati alle singole sezioni di mostre; un approfondimento sui musei etruschi italiani e un importante apparato di schede dedicate alle opere in mostra.

INFORMAZIONI PER LA VISITA

La mostra è visitabile con orari di apertura rimodulati:
lunedì, mercoledì, giovedì  10.00-19.00
venerdì  14.00-22.00
sabato, domenica  10.00-20.00
chiuso martedì non festivo
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

2. "Imago splendida: capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento"

L'Istituzione Bologna Musei riapre gradualmente le proprie sedi espositive a partire da martedì 19 maggio, con nuove modalità organizzative per consentire al pubblico di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del personale coinvolto in mansioni di front-office. Da tale data entrano in vigore nuovi orari di apertura con il mantenimento di un’ampia offerta oraria nei giorni di sabato e domenica e una rimodulazione degli orari nei giorni feriali della settimana. Con la riapertura fisica delle porte dei musei, riprende la programmazione espositiva interrotta dall'emergenza. Tutte le informazioni per l'accesso e la permanenza in sicurezza sul sito  www.museibologna.it

I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con la Curia Arcivescovile di Bologna e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e con il patrocinio dell’Università di Bologna, presentano presso il Museo Civico Medievale una importante mostra incentrata sull’affascinante e poco studiata produzione scultorea a Bologna tra XII e XIII secolo.

L’esposizione, curata da Massimo Medica e Luca Mor, è l’occasione per presentare per la prima volta alcuni rarissimi capolavori lignei della città, alcuni dei quali restaurati per l’occasione. Tali opere, principalmente grandi crocifissi, consentono di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nella Bologna di quel tempo.

Qui, del resto, il Medioevo fu animato da un fiorente clima multiculturale, favorito sia dalla posizione strategica della città sulla Via Emilia, quindi tra gli Appennini e le direttrici verso l’Oltralpe, sia per la nascita nel tardo XI secolo di una celebre scuola giuridica. Una realtà così cosmopolita garantì un impulso costante per i contatti internazionali, l’indotto dei commerci, lo sviluppo urbano e, non ultime, le commissioni artistiche, tra cui quelle di arredi liturgici e tesori ecclesiastici destinati a soddisfare le crescenti esigenze devozionali. Oggi però di questi manufatti rimane assai poco, come documenta la scultura lignea medievale che, anche a causa della deperibilità del materiale, a Bologna conta soltanto pochi esempi secondo una tendenza che accomuna tutti i grandi centri italiani.

In mostra si possono ammirare anche alcuni preziosi codici miniati ed altri oggetti liturgici per l’occasione prestati da importanti musei italiani.
La mostra è stata prorogata al 6 settembre 2020.

3. "La Galleria de' Foscherari 1962 - 2018" al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna

La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2019, mostra che ricostruisce il percorso di un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Bologna e non solo. La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta con un programma culturale al quale è rimasta fedele, svolto in due direzioni strettamente connesse: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.

La mostra allestita nella Project Room del MAMbo, seguendo le tradizioni della galleria, vuole essere un ulteriore contributo alla sua lunga e ricca storia e un omaggio alla figura di Pasquale Ribuffo. La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2019 accosta un’ampia selezione di materiali storici – fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti – a una scelta di lavori di artisti che hanno segnato diversi momenti chiave nell’attività della galleria: Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Gilberto Zorio.
La mostra è stata prorogata al 20 settembre 2020.

4. Il Camino dei Fenicotteri al Museo Davia Bargellini

Il Museo Davia Bargellini una mostra centrata sul progetto di Giulio Casanova per il Camino dei Fenicotteri, che oggi orna un interno della Rocchetta Mattei sull’Appennino bolognese. Realizzato in maiolica dalla celebre ditta bolognese dei Minghetti, il camino fu oggetto di un particolareggiato disegno preparatorio, conservato nella raccolta del Museo Davia Bargellini, che è il fulcro dell’esposizione, curata da Paolo Cova, Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti: un caso eclatante, ma poco noto al grande pubblico, che può quindi offrire la testimonianza della migliore produzione creativa della società Æmila Ars, fondata nel 1898 dal restauratore e letterato Alfonso Rubbiani col supporto del conte Francesco Cavazza, con l’intento di promuovere l’industria artistica locale, sull’esempio del movimento delle Arts and Crafts, animato in Inghilterra dall’artista William Morris.

Esposto accanto alla riproduzione fotografica del camino, lo studio grafico, in penna e inchiostro, rifinito in acquerello, è affiancato da altri importanti disegni dei primi anni del Novecento, per progetti di mobili, di ceramiche, di motivi ornamentali. Invenzioni dunque di design liberty, acquistati dal Comune nel 1937 e oggi parte delle collezioni Davia Bargellini.

Oltre ai progetti grafici, fanno parte del percorso di mostra i ferri battuti del museo, dal Cancello dei Melograni, ideato da De Col e realizzato da Pietro Maccaferri, ai prodotti della Ditta di Sante Mingazzi, noto per il virtuosismo nella riproduzione dei fiori.

Il percorso dell’esposizione si prolunga idealmente fino alla Rocchetta Mattei di Riola nel Comune di Grizzana Morandi, dove, in via del tutto eccezionale e solo per la durata della mostra, il pubblico verrà accompagnato alla scoperta del Camino dei Fenicotteri, nella speranza che le recenti ricerche favoriscano il suo restauro e la sua pubblica fruibilità.

La mostra è stata prorogata al 6 settembre 2020

Orari di apertura del Museo dal 22 maggio 2020:
lunedì, mercoledì, giovedì chiuso
martedì, venerdì h 9.00-14.00
sabato, domenica h 10.00-18.30

Ingresso: gratuito

5. "Noi siamo la Minganti - Bologna e il lavoro industriale tra fotografia e memoria (1919-2019)" al Museo del Patrimonio Industriale

L'esposizione fotografico-documentale realizzata nel centenario delle Officine Minganti racconta la storia della fabbrica come luogo al contempo del lavoro e della produzione, accostando un’ampia selezione di fotografie d’epoca e una raccolta di materiali documentali. Il percorso espositivo è caratterizzato da una selezione di fotografie provenienti sia dagli archivi della Camera del Lavoro di Bologna, della Fiom-Cgil Bologna e del Museo del Patrimonio Industriale che da donazioni di ex dipendenti.

La scelta delle immagini si dipana intrecciando volutamente la memoria visiva strettamente legata alla realtà produttiva e lavorativa quotidiana, nella sua materialità e varietà all’interno dello spazio industriale, ma anche il suo svilupparsi all’esterno delle officine, nelle forme di espressione legate alle manifestazioni sindacali.

Le immagini documentano, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, gli ambienti interni ed esterni della fabbrica, il lavoro nell’officina e negli uffici tecnico-amministrativi e la lunga lotta contro la chiusura (il declino inizia dagli anni Settanta, prosegue con l’amministrazione controllata degli anni Ottanta e arriverà alla fine con una lunga e complessa procedura fallimentare conclusasi solo nel 1997).
Un ulteriore nucleo di fotografie mostra gli spazi abbandonati nei primi anni Duemila e l’odierna rifunzionalizzazione dell’area come centro commerciale. Completano l’esposizione due spazi tematici: il primo è legato alla produzione Minganti con cataloghi e oggetti donati da ex lavoratrici ed ex lavoratori. Il secondo è dedicato alla Virtus Minganti pallacanestro. Arricchiscono il percorso una video-installazione e alcune video-interviste a ex dipendenti, che restituiscono memoria all’aspetto umano della produzione industriale.

La mostra fa parte del più ampio progetto Il lavoro e la Minganti, lanciato in occasione del centenario della fondazione delle Officine in sinergia con il progetto Bologna metalmeccanic@, co-promosso dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, dal Museo del Patrimonio Industriale, da associazioni di ricerca storica e promozione culturale come Clionet e da Fiom-Cgil Bologna. Significativa ed importante è stata l’attivazione di un gruppo di ex-lavoratori ed ex-lavoratrici delle Officine Minganti, costituitosi nel Comitato Minganti Storica, interessati a non disperdere l’importante memoria e cultura del lavoro che ha trovato espressione nello stabilimento metalmeccanico nel corso del Novecento. La mostra è stata prorogata al 15 novembre 2020

6. "Nino Migliori. Stragedia" all'Ex Chiesa di San Mattia

Nel 2020 ricorre il 40° anniversario della Strage di Ustica che, tra le numerose iniziative, verrà ricordato tramite la mostra Nino Migliori. Stragedia, promossa dal Dipartimento Cultura e Promozione della Città del Comune di Bologna e dall'Associazione Parenti della Strage di Ustica. L'esposizione, a cura del responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea dell'Istituzione, Lorenzo Balbi, si terrà negli spazi dell'Ex Chiesa di San Mattia, con inaugurazione sabato 27 giugno, data in cui avvenne la tragedia nel 1980, per proseguire fino al 27 settembre.
Il progetto, che si svilupperà in una video-installazione immersiva, nasce da una rielaborazione di immagini scattate dal grande fotografo nel 2007 durante l'allestimento dei resti del velivolo negli spazi del Museo per la Memoria di Ustica. Gli 81 scatti, corrispondenti al numero di vittime della strage, sono eseguiti a “lume di candela” tecnica utilizzata dal fotografo nel 2006 per la serie Lumen. Nino Migliori, oltre alle ricerche di stampo realista sull'Italia del dopoguerra, è noto per le sperimentazioni sul materiale fotografico eseguite mediante tecniche di sua invenzione come le ossidazioni e i pirogrammi. 
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione Edizioni MAMbo.

Apertura sabato 27 giugno 2020 ore 18.00 - 24.00
Orari di apertura: venerdì e sabato ore 20.00 - 22.00
domenica ore 18.00 - 20.00

Ingresso libero

7. "Ebrei in camicia rossa - Mondo ebraico e tradizione garibaldina fra Risorgimento e Resistenza" al Museo civico del Risorgimento

Il percorso espositivo prende inizio dalle vicende del Risorgimento e dalla partecipazione alle patrie battaglie, al seguito di Giuseppe Garibaldi, di volontari di origine ebraica; illustra poi il periodo liberale e si sofferma sugli anni della Prima Guerra Mondiale fino ad arrivare al Ventennio fascista, alle leggi razziali, alla lotta di liberazione e alla rinascita democratica e antirazzista dell’Italia e dell’associazionismo garibaldino. Il percorso espositivo si articola in 17 pannelli di carattere generale e 9 biografici, al fine di fornire un quadro chiaro del contesto storico-sociale nel quale si mossero i rappresentanti della comunità ebraica.

La mostra, a cura di Eva Cecchinato, Federico Goddi, Andrea Spicciarelli e Matteo Stefanori, è stata realizzata dall’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini “Giuseppe Garibaldi” (ANVRG) grazie al contributo annuale del Ministero della Difesa, con il patrocinio del Museo civico del Risorgimento di Bologna e del Museo Ebraico di Bologna. La mostra è corredata inoltre di cimeli e documenti originali conservati nel museo e normalmente non visibili al pubblico o provenienti da collezioni private. La mostra è stata prorogata al 14 luglio 2020

8. "Ultrabandiere" al MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna, foyer

Il progetto nasce nel novembre 2017 a Torino all’interno dello Spazio Popolare Neruda, un’occupazione abitativa atipica. Insieme agli abitanti sono state immaginate, disegnate e poi cucite quattordici bandiere in stoffa che raccontano storie, pensieri, sogni e ricordi dei loro autori. Questi manufatti non sono più “solo” bandiere, ma “ultra”-bandiere. Si trasformano in altro, stratificando significati: sono arazzi, tappeti, lenzuola o tovaglie... Non più vessilli identitari ma narrazioni aperte. Progetto a cura di Guerrilla Spam e Mattia Branca in collaborazione con CHEAP Street Poster Art.

Orari
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 14–18.30
sabato e domenica: ore 11–18.30


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