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"Ombreggiature di un ordine mobile", la scultura di Attilio Tono in mostra

Opera di Attilio Tono

"Ombreggiature di un ordine mobile", la mostra di Attilio Tono ospitata da mtn | museo temporaneo navile dal 29 novembre al 28 dicembre 2019. In contenporanea anche l'area PROJECT ROOM | TERRITORI, con le opere dei "maestri" come Giacinto Cerone, Pirro Cuniberti, Enzo Sbarra e poi Andrea Grotto, Adi Haxhiaj, Alessandra Maio, Diego Soldà, Marta Vezzoli. Due eventi in uno, nella bellissima sede del primo museo di quartiere in Italia, alla Bolognina

"Quella che stiamo per inaugurare è una mostra importante, la quinta e ultima in ordine di tempo per il 2019, assolutamente coerente con il livello e l'internazionalità di quelle che l'hanno preceduta. - continua l'artista e direttore Marcello Tedesco - Con Attilio Tono cominciamo un focus sulla scultura (con opere che eccezionalmente si potranno toccare) mentre la PROJECT ROOM ospiterà delle personalità storicizzate del mondo dell'arte e in particolare, il nostro impegno nell'avere l'opera di tre maestri come Cerone, Cuniberti e Sbarra, è prima di tutto un segno d'amore nei confronti di Bologna, una città straordinaria che merita di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità".

L’approccio che sostanzialmente caratterizza il lavoro di Attilio Tono è quello legato ad un sentimento di impossibilità di pervenire ad una conoscenza assoluta, afferma a questo proposito l’artista: sono consapevole di non sapere, e non ritengo oggettivamente possibile una mente onnicomprensiva. Se ogni cosa è connessa a tutte le altre, per spiegare ogni singolo evento avremmo bisogno di conoscere tutti gli altri, e ciò mi sembra innaturale. Per questo non aspiro a spiegare ma a svelare.

Ne deriva che ogni connessione crea vertiginosamente nuove forme e nuove dimensioni materiche, organiche, in movimento, in una continua rete di relazioni, scambi e conflitti. Dove l’ordine che sorge dal non-equilibrio si manifesta nella ricchezza, varietà e bellezza labirintica di ciò che è vivo.

Una scultura quella di Attilio Tono che non desidera porsi solo come fenomeno culturale, cioè operante all’interno di un codice, bensì porsi in quel territorio contradditorio e indefinibile proprio del reale: la mia ricerca scultorea recente è stata catturata proprio dall’importanza di queste “relazioni”, spesso invisibili all’occhio, sotto la soglia d’attenzione, minime, lente, ma capaci di emanare echi e modificare stati in modo continuo e sostanziale.

La materia è il tramite e il soggetto stesso di queste modificazioni, la sua chimica ferve di reazioni osmotiche che non la lasciano inalterata nel suo aspetto, essa ne decodifica il messaggio attraverso colore, forma, consistenza, dimensione.

Parlando di materia siamo spesso abituati a pensare solo a ciò che ci circonda, soprattutto nel mondo vegetale e minerale, senza ricordare che l’essere umano stesso è un agglomerato di elementi chimici in continuo mutamento e che è parte integrante di questa rete di relazioni.Le opere di Attilio attivano micro relazioni spettatore-spazio-materia al fine di risvegliare una coscienza olistica in grado di portarci a considerare lo stato di cose da angolazioni inedite, le sue sculture sembrano sussurrare divertite: ogni struttura è instabile.

PROJECT ROOM | TERRITORI
Giacinto Cerone, Pirro Cuniberti, Andrea Grotto, Adi Haxhiaj, Alessandra Maio, Enzo Sbarra, Diego Soldà, Marta Vezzoli.


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