Eventi

Living the beat of theatre

Living the Beat of Theatre di Maurizio Tonelli regia Maurizio Tonelli
con
Domenico Sgambato - Morte
Massimiliano Messere . Scrittore
Maurizio Tonelli - Coscienza
Nicola Olla - Scrittore
Patrizia Angelone - Bomba 1
Paola Maffei - Bomba 2

Note di regia
Living the beat o theatre

Immaginate una sala, anzi la platea di un teatro; immaginate di sentire la voce, le parole, le poesie degli scrittori e degli artisti della Beat Generation. Si sente uno stridore di sottofondo, come se un “Moloch” stesse arrivando: alla fine non mancherà di esserci e porterà con sé l’intento di fare tacere il fervore dell’arte. Moloch non è da nessuna parte ma è ovunque, anzi è anche sul palcoscenico: è proprio lì che colpisce uno scrittore che con la sua arte fa circolare le sue idee; Moloch è deciso a sopprimerlo e lo annienta. La coscienza dello scrittore però si dimena, si oppone, rivendica fermamente quella nuova cultura che sta prendendo forma ma infine il Potere-Moloch-Morte userà le armi che ha: la propria violenza, “Bombe soprattutto Bombe” per sopprimere “le parole, i pensieri, le domande” dello scrittore che è alfiere della cultura nuova di cui è portavoce. Ma questa apparente vittoria non è altro che uno strato di cenere, sotto la quale si nasconde la brace delle idee che porterà alla rivolta e all’evoluzione del pensiero delle persone, in una nuova società vivificata che si eleverà anche grazie alla sua apparente sconfitta.
Questa è la suggestione che ha mosso il mio spettacolo.
Ispirandomi alla tecnica teatrale de “Living Theatre” e al “teatro dell’assurdo”, vedrete la platea, il palco, gli attori, il pubblico, la drammaturgia, il suono e le immagini raccontare in un’unica istanza scenica la storia della resistenza, l’importanza e l’inevitabile necessità della cultura che sempre ha avuto come contraltare il Potere: questa colluttazione farà emergere un’azione contraria ancora più forte da opporre a chi vuole schiacciare quei cambiamenti culturali che solo l’arte sa raccontare, con chiarezza e assurdità, nelle sue pieghe ferite ma ricche di meraviglia.


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