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'Le mani di Budrio, i nostri saperi': mostra alle Torri dell'Acqua

Il 13 maggio, alle ore 17 alle Torri dell'acqua di Budrio, inaugurazione della mostra: 'LE MANI DI BUDRIO. I nostri saperi', mostra fotografica di Anna Magli realizzata in collaborazione con Confartigianato di Bologna e Imola e l'Associazione Culturale Diciottoetrenta, con il patrocinio del Comune di Budrio.

"Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento" (Geografia commossa dell'Italia interna, Franco Arminio - PAESOLOGO). 

Il sociologo americano Richard Sennett, consulente dell’ex presidente Barak Obama, ha scritto un saggio, “L’uomo artigiano” la cui sintesi risiede in questo pensiero: “ L’artigiano è colui che ama il lavoro fatto a regola d’arte, che si impegna nella realizzazione di uno standard superiore e che ha la possibilità di ribadire con orgoglio la qualità del suo lavoro. Le culture che non danno il giusto peso a questa dimensione del lavoro sono destinate alla fragilità. Negli ultimi vent’anni il capitalismo si è fatto guidare dalla mentalità dell’alta finanza, che chiede profitti immediati e non ha visione a lungo raggio della produttività. E’ stato questo il suo errore. Avrebbe dovuto invece ispirarsi all’etica e alla qualità degli antichi artigiani: conoscenza degli strumenti, perfezionismo, capacità di prevedere le conseguenze del proprio lavoro, pensiero rivolto non solo al profitto”.

La mostra “Le mani di Budrio” vuole celebrare questa nuova tendenza, con uno sguardo alle nuove e vecchie generazioni. L’occhio del fotografo ha voluto riprenderne lo strumento principale di questo mestiere, le mani, nel momento in cui costruiscono, realizzano, creano. Mani sporche, impastate, ruvide e vissute. Mani che fanno meraviglie. Ma non solo, dietro queste mani ci sono volti che trasmettono energia creativa, competenza e impegno: eredi e custodi di una tradizione centenaria. Fieri, con i loro ferri del mestiere impugnati come una sfida alla tecnologia più esasperata, tramettono all’obiettivo la consapevolezza del loro valore, l’orgoglio di una professione che è soprattutto passione. Molto spesso gli artigiani restano chiusi nelle loro botteghe, e noi li conosciamo solo tramite i loro prodotti che abitano la nostra quotidianità. Noi vorremmo che questi volti, e soprattutto queste mani, uscissero dalle officine, dai negozi, dai laboratori e si mostrassero in tutta la loro bellezza. Nell’orgoglio di una cultura artigiana che combina passato e futuro, tradizione e innovazione, sviluppo economico e occupazione. 


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