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Festa del Saslà, la gustosa uva da tavola

Al via la prima edizione della “Festa del Saslà” di Valsamoggia nei giorni 2 e 3 settembre 2017 nel bellissimo scenario della Chiesa di Sant’Apollinare di Castello di Serravalle / Valsamoggia, l’associazione culturale Terre di Jacopino assieme alla Condotta SLOW FOOD Lavino Samoggia e alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio presentano la prima Festa del Saslà di Valsamoggia.

L’associazione culturale Terre di Jacopino assieme alla Condotta SLOW FOOD LAVINO SAMOGGIA e alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio presentano la prima Festa del Saslà di Valsamoggia.

Sabato 2 e domenica 3 settembre 2017 nel bellissimo scenario della Chiesa di Sant’Apollinare di Castello di Serravalle / Valsamoggia

La Festa prevede un fitto programma di attività, tra cui:

Sabato 2 settembre: convegno sulla storia e sulle prospettive della coltivazione del vitigno Chasselàs in Valsamoggia, cena di gala con piatti a base di Chasselàs su prenotazione.

Domenica 3 settembre: passeggiata presso le aziende produttrici di Saslà, stand gastronomici con il tipico abbinamento gnocco fritto – saslà, visite guidate e concerto in Chiesa, mercatino dei produttori di Saslà e mercato contadino, intrattenimenti per bambini e adulti, concerto bandistico.

alle ore 16,00 Chiostro della Chiesa – Burattini di Ricardo FAGIOLINO E TANTO VINO

alle ore 17,00 laboratorio per ragazzi – PITTURA EN PLEIN AIR a cura della sezione didattica del Museo di Ca’ la Ghironda

Per chi non la conoscesse, il Saslà (volgarizzazione locale del nome “Chasselas”) è un’uva da tavola particolarmente gustosa, dagli acini tondi e dorati e dalla buccia sottile, tradizionalmente molto diffusa in Francia. Tra fine ‘800 ed i primi anni del ‘900 questa coltivazione si diffuse anche nei colli bolognesi e in particolare nell’area dell’attuale Valsamoggia, ricca di terreni farinosi, collinari e soleggiati (un ambiente ideale per il vitigno Saslà). Il periodo di massima espansione produttiva di questa uva da tavola nel bolognese (stimabile in circa 30.000 quintali) è collocabile negli anni che vanno dal 1925 al 1960 circa: metà di questa produzione era destinata all’esportazione, raggiungendo Svizzera, Germania, Inghilterra oltre alla piazza di Trieste. Purtroppo verso la fine degli anni ’50 iniziò un forte e costante declino della coltivazione di questo vitigno (dovuto principalmente alla concorrenza dell’uva da tavola del centro e sud Italia con acini più resistenti, grossi e precoci) giungendo agli attuali 1.000 quintali per anno.

Alla Manifestazione collaborano:
Slow Food Lavino-Samoggia, Pro Loco Castello di Serravalle, Centro Sociale G.Baiesi, Banda Remigio Zanoli, Pol.Ca., Ass. Commercianti di Castello di Serravalle, Istituto Alberghiero Bartolomeo Scappi di Crespellano.
info: terredijacopino.segreteria@gmail.com
cell. 3334124915


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