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“Verdure di tutto il mondo, unitevi” con lo chef Luca Giovanni Pappalardo

Domenica 3 aprile dalle 12.30 al Làbas una giornata all'insegna della condivisione e del cibo d'eccellenza aperta a tutti e a tutte a difesa dell'ex caserma Masini a rischio sgombero: “Verdure di tutto il mondo, unitevi”. 

Da un'idea dello chef siciliano, ma bolognese d'adozione, Luca Giovanni Pappalardo del ristorante Capra e Cavoli di Milano e collaboratore del progetto Smart Food di Umberto Veronesi è nata una domenica in cui il cibo torna protagonista nella sua valenza sociale ed etica.

Cuore dell'evento sarà il cooking show, in programma alla ore 12.30,  del piatto “Verdure di tutto il mondo, unitevi”, un trionfo di verdure fornite dai banchi dell’Associazione Campi Aperti preparato dallo chef e dal suo staff dedicato all’esperienza di Làbas e che diventerà piatto di punta del nuovo menu primaverile del ristorante “Capra e Cavoli” di Milano (locale presente in alcune delle migliori guide enogastronomiche italiane). I supporti dei piatti saranno decorati dalle illustratrici Michiko Sinesi e Gaia Bernasconi con le rappresentazioni degli elementi culturali e artistici più significativi del quartiere Santo Stefano. Durante la performance culinaria ci sarà un pranzo sociale di quartiere in cui ognuno è chiamato a portare qualcosa da condividere con tutti/e.

A seguire si terrà il concerto degli Street Legal, cover band di Bob Dylan. Successivamente ci sarà lo spettacolo teatrale “C'è bisogno di fare un esempio – prove di Resistenza” di REW – Teatro per la Scuola e per la Liberazione e Nahia Teatro. Così lo chef Luca Giovanni Pappalardo :"Ho abbracciato questa causa perché  ho sempre considerato il Làbas come un progetto sociale. Nei tempi in cui lavoravo a Bologna lo frequentavo nel giorno del mercatino biologico di campi aperti. Portavo i miei figli che potevano giocare liberamente o fare attività con le ragazze del labimbi. Da quando vivo e lavoro a Milano so di aver lasciato la mia famiglia in buone mani. Quello che credo abbia fatto il Làbas in questi anni è stato trasformare il tessuto urbano in tessuto umano. Il mio contributo da cittadino poteva solo essere un piatto dedicato a loro, a noi. Il piatto si chiama  "Verdure di tutto il mondo, unitevi!" È un inno al senso della comunità, al valore politico della diversità, è una dichiarazione d'amore alla trasversalità sociale. Tutti a santo Stefano frequentano questo centro sociale, dalla ricca signora di una certa età allo studente fuori sede che campa coi soldi della borsa di studio. Così io unisco in questo piatto tutte le verdure, dalle più umili alle più pregiate."


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