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Le case che siamo, conversazione con l'architetto Luca Molinari

La casa come luogo privilegiato per ripensare se stessi e il mondo. Sarà il tema del talk che Giovedì 30 gennaio vedrà protagonista Luca Molinari, presso la sede di Stepping Stone, showroom di Bologna. L'architetto e critico di fama internazionale, autore del libro di successo “Le case che siamo”, dialogherà con Gian Luca Perrone, fotografo e project manager dello show room.

Casa come costruzione fisica, insiemi di materiali, come mero concentrato di m² , ma anche casa come luogo psichico e dell'anima, capace di raccontare, le esistenza di chi la abita. Intorno a questo concetto, liquido e in continua mutazione, Giovedì 30 Gennaio si snoderà il talk organizzato da Stepping Stone, show room di Bologna specializzato nella progettazione e nello sviluppo di materiali e superfici. Per l'occasione interverrà un ospite autorevole e di indubbio spessore: l'architetto e critico di fama internazionale Luca Molinari.
Luca Molinari è stato negli ultimi anni protagonista di un importante e profonda riflessione sul concetto di casa, sulle trasformazione che durante la storia dell'architettura ha subito l'atto del pensare, progettare e, infine, abitare un luogo. Studi e riflessioni poi confluiti nel libro di successo “Le case che siamo”, pubblicato nel 2016 da Nottetempo.
A partire dalle idee e consapevolezze maturate in 30 anni di esperienza come architetto, critico e professore, Luca Molinari accompagnerà il pubblico in un talk che ha l'obiettivo di essere una dialogo informale tra addetti ai lavori - architetti, interior designer, ingegneri - ma anche semplici amanti e appassionati al tema. Insieme all'architetto, infine, interverrà anche Gian Luca Perrone, fotografo e fondatore di Stepping Stone.
“Per Stepping Stone è un grande privilegio ospitare una personalità di spicco come Molinari – spiega Perrone – per me e tutto lo staff questo momento rappresenta la parte iniziale di un percorso ben preciso e che ha come scopo e meta quello di spingere Stepping Stone fuori dal perimetro del classico showroom, per portarlo a diventare un luogo di cultura, uno spazio di confronto e dialogo, un terreno aperto all'arte in tutte le sue declinazioni. Si tratta di un processo di trasformazione che in parte abbiamo già intrapreso ospitando la mostra dell'artista Vittorio Buratti e della giovane artdesigner italiana Alice Corbetta. È dunque un percorso destinato a continuare nel 2020 attraverso l'organizzazione e la proposta di altri momenti in compagnia di personalità di spessore”.


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