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"Carnevale di Pieve" a Pieve di Cento

Torna la grande sfilata di carri mascherati, bande e sbandieratori nel centro storico del paese in occasione dell'appuntamento carnevalesco pievese. Tutte le domeniche di Carnevale numerosi carri allegorici, costruiti con maestria da altrettante società carnevalesche (Bastacsìa, Miserabel, Puc e Bon, Sumaren, Caval bon, Avgnir-Cagnon, Barcon, Pink Lady, l’Ottavo Nano, Magnagat, La Busa e i Galli), animano le strade del paese dalle 14.30 all’imbrunire. Sul palco di piazza ed in itinere gruppi danzanti, marching band e gruppi mascherati.

Protagonista della manifestazione è Barbaspein, la maschera pievese del povero gaudente un po' filosofo e un po' ubriacone, dalla barba incolta e con un debole per la buona tavola ed il buon vino, nonché storico membro della Sozietè dal Zàss, organizzatrice delle prime feste di carnevale intorno alla metà dell'Ottocento. Durante i primi carnevali, infatti, veniva trasportato su una portantina un mendicante dal nome Barbaspein, gran mangiatore, bevitore e personaggio molto simpatico. Nacque così la maschera del Carnevale di Pieve di Cento, reinterpretata a metà degli anni Ottanta dall'artista Pirro Cuniberti.

Il simpatico mendicante era anche protagonista di una sfilata carnevalesca a bordo di una portantina e di una serie di antiche canzoni a lui dedicate:

Fòra i dràp, fòra i tapid,/andèn pivis, fe bèn pulid/c'a s'avanza al Berbasén,/Re dal sboc e dal bòn vén!

Fuori i drappi, fuori i tappeti,/andiamo pievesi, comportatevi bene/che avanza Berbaspén,/Re delle bisbocce e del buon vino!

Andèn, fèn quèl,/c'a sèn ed carnevèl,/stèn aligher a l'ustarìa/che an i goda la malincunìa

Andiamo, facciamo qualche cosa,/che siamo a carnevale,/stiamo allegri all'osteria/che non goda la malinconia...

Alle sfilate dei carri allegorici si affiancheranno marching band, truccabimbi, intrattenimenti musicali e dj set.


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