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“Bologna in Lettere”: due giorni sulla beat generation

Terzo e conclusivo weekend di eventi del Festival “Bologna in Lettere”. Due giornate ricche di appuntamenti. Si comincia venerdì 19 maggio al Cinema Lumière in Piazza P. P. Pasolini 2, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, alle ore 20.00 con la serata-omaggio alla beat generation.

Il Festival difatti, approfittando del ventennale delle scomparse di Allen Ginsberg e William Burroughs, è dedicato alla beat generation e a tutto quello cha a partire da quel fenomeno si è sviluppato, in termini di cambiamento, in ambito artistico e letterario.

Il programma di Ven. 19 comprende un intervento critico di Franco Minganti, professore di Letterature anglo-americane dell’Università di Bologna,  la proiezione, in prima nazionale (il progetto è stato presentato in anteprima a Milano, lo scorso febbraio, nell’ambito delle manifestazione del Festival Writers), di un documentario sulla vita di Allen Ginsberg (“Wait till I’m dead/ Non finché vivo”)  realizzato da Chiara Brambilla su commissione della casa editrice Il Saggiatore, la proiezione, in anteprima nazionale, di un corposo estratto dal documentario I figli dello stupore.

La beat generation italiana di Francesco Tabarelli (il film, prodotto da Sirio Film, è attualmente in fase di post-produzione). Nel corso della serata verranno proiettati anche 2 cortometraggi di John Giorno (ultimo rappresentante ancora in vita,   insieme a Lawrence Ferlinghetti, della prima ondata della beat generation americana), estratti dal progetto Nine Poems in Basilicata, sotto la regia di Antonello Faretta (prodotti da Noeltan Film Studio).

Si prosegue sabato 20, al CostArena, in via Azzo Gardino 48, dalle ore 13.00 alle 22.00, con una kermesse di letture, recital, proiezioni, approfondimenti, con la partecipazione di autori ed artisti di levatura internazionale.  Nel corso della giornata si avvicenderanno 24 autori, tra i quali Carlo Bordini, Lidia Riviello, Maria Grazia Calandrone, Dome Bulfaro, Renata Morresi, Sonia Caporossi, Julian Zhara, Mariangela Guatteri, Stefano Guglielmin,   che saranno affiancati dai bolognesi Luca Rizzatello, Vincenzo Bagnoli, Giusi Montali, Daniele Barbieri, Lorenzo Mari, Roberto Batisti, Alessandro Mantovani. 
Sul versante della dedica alla beat generation ci saranno una testimonianza delle produzioni della City Lights Italia, consorella della City Lights di Ferlinghetti, a cura di Nina Maroccolo,  un intervento storico-critico di Plinio Perilli e un lavoro creativo di Marthia Carrozzo su Anne Waldman.

Relativamente alle proiezioni, oltre al consueto omaggio-retrospettiva dedicato a John Giorno e Antonella Faretta, ci sarà un contributo video realizzato appositamente per il festival dall’autore spagnolo Pablo Lopez-Carballo, un video-reading del britannico Stephen Watts e la registrazione della performance “L’albero delle bugie” di Mona Lisa Tina. Lo spazio dedicato agli approfondimenti vedrà il terzo atto della sezione “Dislivelli” con Chiara Cantagalli, introdotta criticamente da Plinio Perilli, il quarto atto della sezione “Passione Poesia” con un momento dedicato a Dario Bellezza curato da Nino Iacovella, e una discussione sullo stato e sugli stati dela poesia italiana contemporanea. Spiccano le presenze internazionali della poetessa sudafricana Tania Haberland e della poetessa peruviana Myra Jara che saranno impegnate a “battere il tempo”, seguendo idealmente e concretamente la parola-chiave dell’evento.
 


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