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"Andata e ritorno: il viaggio a Ratisbona del padre maestro": conferenza di Marco Lucà

Primo appuntamento del ciclo 2022 delle conversazioni sul Settecento musicale bolognese "Una cioccolata col Padre Martini", a cura di Elisabetta Pasquini (Università di Bologna).
Si sa che il Padre Martini amava la cioccolata (da bersi in tazza, frullata all’uso del Settecento) e che ne regalava libbre intere in formato solido ai visitatori di riguardo, come ad esempio i compositori Gluck e Dittersdorf. Forse anche questo contribuiva a quella dolcezza che, insieme alla semplicità e alla modestia, erano riconosciuti come tratti distintivi del suo carattere.
Del resto in quel tempo gli estimatori della cioccolata, fra cui alcuni prelati che l’assumevano anche nei giorni di digiuno, affermavano che si trattava di un vero antidepressivo, capace di rendere più vigili e non sentire la stanchezza. E del Padre Martini sono note la disponibilità e la prontezza nel soddisfare le numerose richieste d’informazione che gli venivano fatte, la cura che metteva nell’evitare di offendere l’amor proprio di altri musicisti e la benevola accoglienza che tributava ai visitatori giunti da ogni parte d’Europa, tanto da renderlo oggetto della stima e della universale venerazione. Anche Mozart (ospite a Bologna per l’aggregazione all’Accademia Filarmonica) si dimostrò sempre riconoscente per gli insegnamenti del Padre, al punto da scrivere: «Reverisco devotamente tutti i Signori Filarmonici: mi raccomando sia sempre nelle grazie di lei e non cesso d’affliggermi nel vedermi lontano dalla persona del mondo che maggiormente amo, venero e stimo, e di cui inviolabilmente mi protesto di Vostra Paternità molto Reverenda umilissimo e devotissimo servitore».
Gli incontri che si propongono nella biblioteca di San Francesco vogliono essere un’occasione per “gustare” almeno qualcosa della vita ma, soprattutto, dell’opera musicale del «maestro dei maestri» e per iniziare un percorso di riscoperta di questa simpatica figura di francescano bolognese e di coloro che, anche tra gli stessi confratelli, ne furono
precursori e allievi.


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