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Bologna a costo zero: 10 eventi gratis da non perdere a gennaio

Il primo mese dell'anno e tante cose da fare senza spendere un euro. Sembra impossibile? E invece no: contiamo fino a dieci!

Tutto gratis. Gli eventi e le mostre che elenchiamo qui sotto non hanno prezzo! Il 2022 bolognese comincia con un gennaio intenso e pieno di appuntamenti interessanti. Si tratta soprattutto di mostre. Ecco i magnifici 10. 

1. Sala della Musica: dalle mostre all'elettronica, tutto free-entry 

Al via le attività della Sala della Musica, il nuovo spazio dedicato al racconto della popular music di Bologna al secondo piano di Salaborsa.  Nel corso delle settimane si alterneranno visite guidate tematiche, incontri e mostre temporanee. Le visite guidate sono volte alla scoperta del percorso permanente attraverso i protagonisti e i luoghi che hanno fatto la storia della musica recente, e saranno condotte da Riccardo Negrelli, co-curatore del progetto di Sala della Musica (16 dicembre, 13 e 20 gennaio).  Gli incontri sono dedicati ad alcune best practice del sistema musicale della città: l’Orchestra Senzaspine racconta la propria esperienza di produzione di un'opera partecipata; l’Antoniano illustra il percorso che porta alla trasmissione televisiva dello Zecchino d’Oro e il Conservatorio di Bologna descrive gli sbocchi professionali legati allo studio della musica elettronica (27 gennaio). La prima delle nuove mostre temporanee nella sala dedicata agli approfondimenti monografici è Play the future. Un viaggio bellissimo con lo Zecchino d’Oro, una mostra-gioco a misura di bambino a cura dell’Antoniano. Tra le anticipazioni del programma di febbraio, dopo il grande successo dell'evento del 2020, una serata speciale in  occasione del Festival di Sanremo. La rassegna è organizzata dall'Ufficio Industrie creative e musica del Comune di Bologna nell'ambito delle azioni di Bologna città della musica UNESCO, in collaborazione con il Settore Biblioteche comunali.

L'inizio di tutte le attività è alle ore 17:30, l'ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

A partire da lunedì 10 gennaio 2022 per entrare in biblioteca e partecipare alle attività organizzate, chi ha già compiuto 12 anni e non è esentato dalla campagna vaccinale deve essere in possesso di un Green Pass "rafforzato", ovvero di una Certificazione verde COVID-19 derivante da vaccinazione o da guarigione.  Per assistere agli eventi e partecipare alle attività è invece obbligatorio indossare una mascherina FFP2. Per la normale frequentazione della biblioteca, chi ha già compiuto 6 anni deve indossare sempre una mascherina (chirurgica o FFP2).

2. Dialoghi artistici sperimentali: la quinta edizione di das al Cubo 

Dal 18 gennaio al 22 maggio 2022, CUBO - Museo d’impresa del Gruppo Unipol, mantenendosi fedele al proprio calendario espositivo, nella settimana dedicata ai linguaggi più sperimentali, promuove la quinta edizione di das - dialoghi artistici sperimentali, progetto espositivo e culturale sui temi della contemporaneità che nasce come territorio di confronto – di contenuti, tecniche, linguaggi – tra diversi registri dell’arte contemporanea con esponenti della new generation. Mutamenti. Le metamorfosi sintetiche di fuse* e Francesca Pasquali è il titolo del progetto curato da Federica Patti per das.05 che vede il contributo della Biblioteca Universitaria di Bologna, dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

Per questa edizione CUBO Unipol si concentra sull’idea di mutevolezza, caducità, evoluzione che le nozioni, le immagini, i supporti, le tecnologie e gli elementi culturali attuano nel tempo, incessantemente, proprio come i processi di trasformazione che avvengono in natura. La doppia esposizione pensata per das.05 propone un’esperienza diffusa, immersiva e variegata che coinvolge i diversi spazi di CUBO (Porta Europa e Torre Unipol); una video installazione, accompagnata da una serie di stampe realizzate secondo diversi metodi, interventi open air e un’installazione site specific sonorizzata in cui perdersi, da porre in dialogo visivo e diretto con artefatti antichi e originali e con elementi architettonici e naturali. Opere e interventi di fuse* e Francesca Pasquali che generano una forte ambiguità rispetto “a cosa sia cosa”: un corto circuito fra permanente ed effimero, unico e plurale, naturale e artificiale e fantastico, in cui perdersi per riscoprire nuovi punti di vista. Le cangianti rappresentazioni digitali e i materiali plastici sembrano qui ricreare più efficacemente la dimensione viva, metamorfica, evolutiva dell’esistenza.

Inaugurazione di das.05 - Mutamenti. Metamorfosi sintetiche di fuse* e Francesca Pasquali

martedì 18 gennaio 2022

- ore 18:00 – opening Artificial Botany di fuse* c/o CUBO in Porta Europa

- ore 21:00 – opening Labirinto _Innesti armonici di Francesca Pasquali c/o CUBO in Torre Unipol

CUBO Art Week das.05

venerdì 21 gennaio ore 18:00
c/o CUBO in Torre Unipol
Meet the Artist w/Francesca Pasquali

venerdì 21 gennaio ore 21:00
c/o CUBO in Porta Europa
Meet the Artist w/fuse*

sabato 22 gennaio ore 15:00
c/o CUBO in Porta Europa
Masterclass “Arte e Intelligenza Artificiale - Decolonizing knowledge through AI” a cura di RE:Humanism

domenica 23 gennaio ore 17:00 + ore 19:00
c/o CUBO in Torre Unipol
SoundLAB – performance musicale con Pasquale Mirra

Public Program
Le tematiche alla base della mostra si ritrovano nel più ampio programma di questa quinta edizione di das - dialoghi artistici sperimentali - che prevede incontri e approfondimenti dove le arti si confrontano con le nuove tecnologie digitali. Da febbraio a maggio, un calendario di appuntamenti dispiega il progetto espositivo e ne declina gli argomenti salienti aprendo al dialogo artistico e alla contaminazione multidisciplinare. Tutti gli incontri si svolgeranno in modalità mista - presenza con prenotazione e live streaming sulla piattaforma di CUBO accessibile dal sito www.cubounipol.it e sui canali social.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. L’accesso è consentito esclusivamente con green pass rafforzato e mascherina ffp2. Info e prenotazioni su www.cubounipol.it

3. Les Filons Géologiques: uno spaccato internazionale dell’arte contemporanea afrodiscendente

Negli spazi di Sala Farnese e delle sale espositive al secondo piano di Palazzo d’Accursio a Bologna,  l’esposizione Les Filons Géologiques, curata collettivamente da Black History Month Bologna e Black History Month Firenze, con il contributo del Comune di Bologna. Visitabile fino al 20 febbraio 2022, la mostra porta a Bologna uno spaccato internazionale dell’arte contemporanea afrodiscendente, creando un ponte con il mese della cultura black, celebrato a febbraio in tutto il mondo.
Les Filons Géologiques presenta il lavoro di tredici artisti che rivolgono la loro ricerca a realtà intergenerazionali e transnazionali, con opere in grado di spostare le percezioni della geografia e della storiografia come definizioni e fattori della pratica contemporanea.

Les Filons Géologiques riunisce più generazioni di artisti alle prese con una ricerca intrinseca di percorsi fluidi che rompono le percezioni storiche consolidate e le narrazioni nazionalistiche. Le opere in mostra sviluppano le nozioni di diaspora con una potenza e un'urgenza che sconvolgono la linea del tempo e invitano a scoprire cosa soggiace al variegato contesto italiano.

Il progetto, che prende il nome da un verso di Allure, poesia dell’autore martinicano Aimé Césaire, è realizzato in collaborazione con The Recovery Plan, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Collezioni Comunali d’Arte, Centro Studi Amilcar Cabral, Villa Romana, Numeroventi, October Gallery, Murate Art District e Africa e Mediterraneo.

Inaugurazione venerdì 3 dicembre 2021, ore 16.00

Orari apertura mostra: fino al 20 febbraio 2022, ogni sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.30

4. "Miscellanea 2022": dipinti, grafica e fotografia digitale

Dal 21 al 23 gennaio 2022 La Corte di Felsina Associazione Arte e Cultura presenta la mostra d’arte visiva MISCELLANEA 2022. In questa esposizione di dipinti, grafica e fotografia digitale, gli artisti raccontano, con la loro libera interpretazione e la loro creatività, come si possa trovare conforto nella bellezza della fantasia e dell’immaginazione, rifugio e toccasana per la mente e …perché no… anche per anima e corpo, in tempi bui come quelli che stiamo vivendo, nei turbolenti anni Venti del terzo millennio. Un periodo che passerà , tristemente, alla storia.

Espongono: Maria Basile, Paolo Bassi, Michela Burzo, Mariantonietta Culot, Eroif Danilo Fiore, Bruno Fustini, Carmine Galiè, Alessandra Generali, Carlo Gentili, Annalisa Gheller, GioBatta Giovanna Battagin, Tiziana Gualandi, Michela Iannizzi, Il Custa Costantino Cacchione, Elvira Laguardia, Fabrizio Malaguti, Irene Manente Mariquita, Graziella Massenz, MoViDa111 Monaco Vito Davide, Patrizia Pacini Laurenti, Valeria Passarello, Rodolfo Savoia, Simona Simonini, Maria Luisa Vergara

Venerdi 21 gennaio la scrittrice Anna Rita Delucca presenta on line il suo romanzo storico IL NAUFRAGO DELL’ ESPERO Storia vera di un sopravvissuto. Domenica 23 Consegna pergamene del Premio Adriatico 2021 Irdi Destinazionearte ai vincitori che si sono distinti nella cultura

Presenta: Tiziana Gualandi, referente per E. Romagna e R.S.M.
(Evento senza presenza di pubblico)
Presso LA CORTE DI FELSINA Associazione Arte e Cultura
Via S. Stefano 53 (Bologna) Orario: 15.30 /19 venerdi e sabato. 16.30/19 domenica.

(Mascherina fpp2 e super green pass. Ingresso contingentato. Suonare a La Corte di Felsina)

5. Marcello Diotallevi tra poesia visiva e mail art 100 + 1 cartoline d'artista 1978- 2022

La mostra Marcello Diotallevi tra Poesia Visiva e Mail Art. 100 + 1 cartoline d'artista 1978 - 2022 presenta nello studio – galleria Spazio e Immagini di Bologna una selezione di rare cartoline d'artista elaborate da Marcello Diotallevi nel corso della sua ormai cinquantennale attività di ricerca tra la Poesia Visiva e la Mail Art.
Si tratta della prima ricognizione ad ampio raggio dell'attività sotterranea ed offstream di Diotallevi. Egli infatti, affiancatosi verso la fine degli anni '70 alla Poesia Visiva, nel corso degli anni '80 e '90 pratica il network della corrispondenza creativa della Mail Art. Viene presentata una ricerca all'insegna di uno degli ultimi filoni dell' Avanguardia ancora da esplorare in toto, affrontato attraverso la forma del medium minimo della cartolina.
Oggi il nome di Marcello Diotallevi può essere annoverato a fianco di Anna Banana, Bill Gaglione, Chuck Welch (Crackerjack Kid ), Vittore Baroni, Ruggero Maggi e altri, che hanno offerto a questa avanguardia trasversale contributi rilevanti.
Della collezione di oltre 100 cartoline di Marcello Diotallevi in mostra, alcune sono nate come opere autonome altre invece sono concepite dall'artista per rispondere a una funzione informativa della propria attività espositiva. Ne emerge un ritratto fatto di tessere di carta colorate che dà corpo all'intera poetica disseminatrice e un po' dissipativa di Diotallevi dalla fine degli anni '70 fino a oggi, il 2022. Dentro c'è tutto o quasi l'universo poetico di Diotallevi: la scrittura gestuale e il ciclo delle Fiabe al vento in forma di aquiloni, i rapporti interpersonali e le amicizie, l'eros visto come forza creativa e come lusus, la pratica del network messa in atto prima del web e l'estetica coloratissima della grafica Post-Modern. Non ultima la cronaca del Covid 19, affrontata da performer, tutto in forma di cartolina. Un auto-ritratto d'artista da cogliere per frammenti o a tutto tondo.

6. Wanda Benatti "Senza confine": la mostra 

Sabato 22 gennaio alle ore 18 Sgallari Arte inaugura la personale di Wanda Benatti dal titolo “Senza confine” (22 gennaio – 26 febbraio 2022), che riprende e prosegue l’esposizione “Per amore, solo per amore”, presente in contemporanea nella Sala Museale del Baraccano, con una serie di opere di più piccolo formato, ma non di minore importanza. Questi dipinti, singoli o costituenti delle serie, delle storie, delle emozioni raccontate un passo pittorico dopo l’altro, svelano la sublime poetica di questa artista. Gesti immediati, dettati da un’urgenza, da un’emozione suscitata da un accadimento; forme magmatiche che solo apparentemente rappresentano il caos, ma che in realtà esprimono una piena consapevolezza e presa di coscienza di sé e della realtà. Ad un primo sguardo sembrano i colori i protagonisti dell’opera, ma in realtà è il nero, denso, solido materico, pulsante di vita, a svelarne il significato profondo: il vuoto, reso ora visibile, nasconde un’altra realtà, quella della non forma, dell’energia nascosta, dell’identità interiore, che in verità ha sì una propria peculiare forma, quella della memoria, del sentire. Le sue tele sono mondi in cui immergersi, luoghi suggestivi che ci invitano a riflettere, fatti di contrapposizioni: luce ed ombra, chiaro e scuro, vuoto e pieno, immanente e trascendente, contrapposizioni forti che non possono non suscitare interrogativi. I dipinti presentano sempre anche una terza dimensione, costituita dalla materia della pittura stessa, dagli oggetti inclusi in essa: pennelli, piume, elementi naturali, che quell’opera hanno contribuito a far nascere tanto quanto la mano dell’artista, elementi esistenziali che si stratificano su di essa e che a volte ne travalicano i confini, proprio come accade nella vita. L’arte di Wanda dunque è pura energia, puro amore: spontaneo, imprevedibile, ma quanto mai profondo e consapevole; amore senza confine, nella sua alternanza di luce e buio, spiritualità e matericità. In una parola tutto ciò che siamo noi, uomini, ecco, questo Wanda Benatti ci permette di incontrare, di capire.

7. "Pagine": la mostra di Davide Benati 

Con la mostra Pagine Davide Benati inaugura la sua prima personale alla OTTO Gallery di Bologna. Da sempre legato alla raffinata e complessa tecnica dell’acquerello di cui esplora ogni sfaccettatura attraverso un filtro che è parte integrante della sua poetica, i fogli di carta di riso nepalese sovrapposti e incollati alla tela, l’artista dà vita a un universo di forme fluttuanti, transitorie e fugaci, espresse attraverso una pittura colta, fatta di suggestioni e di memorie letterarie e personali.
La mostra presenta il percorso storico dell’artista: ripercorrendone i diversi periodi di produzione, si snoda in un percorso espositivo scandito da opere appartenenti a decenni diversi, dagli anni ’80 fino ad oggi.
Benati ha lavorato lungamente sulle componenti del segno-colore, perché ciò che interessa all’artista non è tanto restituirci un’immagine catturata alla natura quanto indagare i modi di apparizione dell’immagine. Così “i fiori e le foglie diventano un puro organismo pittorico, un microcosmo abitato da delicati e meravigliosi giochi cromatici, da ampie stesure tonali, da spazialità appena adombrate, in cui lo sguardo dello spettatore viene invitato ad entrare per smarrirsi nell’incanto impalpabile della superficie”. (F. Poli)
Da Dedalus (1980) a Terrazze (1996), passando per Regina di Shangai (2003) fino alle diverse declinazioni di Cigno nero (2021), in mostra, come nelle pagine di un diario, scorrono forme dalla sostanza rarefatta o piena, definite ora dall’evanescenza del colore ora dalla sua consistenza. Tra allusioni, citazioni e continue metamorfosi dell’immagine vi è “un incessante misurarsi e interrogarsi su ogni possibile soluzione relativa alla consistenza dell’immagine e alla sua presenza dentro il vuoto” (S. Parmiggiani), quasi che ogni singola immagine non sia altro che un semplice pretesto, l’apertura verso una polarità che in tutto il percorso pittorico dell’artista oscilla tra rarefazione dei motivi e saturazione dello spazio da parte del colore.

8. "Una voce nella città" alla Biblioteca dell'Archiginnasio

"Una voce nella città. Predicatori e società da Domenico alla Riforma":  Mostra a cura di Pietro Delcorno, con la collaborazione di Giovanna Delcorno ed Elisa Rebellato. Da 800 anni c’è un legame profondo tra Domenico e Bologna. Nel 1221 il fondatore dell’Ordine dei predicatori morì in città, scelta per i suoi frati perché tra i maggiori centri culturali dell’epoca. In rapporto simbiotico con la società urbana, i predicatori (in primis Domenicani e Francescani) contribuirono a formare un orizzonte culturale e religioso largamente condiviso - mai però univoco. Simbolo di tale legame, l’immagine che guida la mostra riproduce Domenico che regge in mano una città. Era una rivendicazione precisa. E nella Firenze di Savonarola o nella Wittenberg di Lutero trovò tentativi di attuazione. La predicazione poteva infatti aggregare, creare consenso e, al contempo, essere un’arma contro i «nemici della fede». Nell’immaginario escatologico, una battaglia tra pulpiti si annunciava all’ombra dell’Anticristo. Uno scenario riattualizzato nell’età della Riforma.
Guardare i libri legati alla predicazione è un modo per recuperare «una voce nella città». Certo non unica, ma cruciale. Nel silenzio dei libri, parole e immagini ridanno voce a questi maestri della comunicazione che, nel bene e nel male, contribuirono a plasmare la nostra società.

9. Il patrimonio culturale di Bologna allo specchio dei viaggiatori europei. Esplorazioni tra la prima modernità e l’era contemporanea

Appuntamento nell'Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna. Bologna è sempre stata una meta affascinante per i viaggiatori stranieri in Italia. Nel corso dei secoli, numerosi intellettuali e artisti hanno lasciato testimonianza delle proprie impressioni in diari di viaggio, taccuini e appunti. Questi documenti risultano oggi una risorsa preziosa per comprendere sia lo sviluppo e i mutamenti della città sia la percezione che di essa è stata tramandata nel corso dei secoli.
Attraverso una selezione di testi significativi per lo sviluppo dell’immagine letteraria e culturale della città di Bologna conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna si è data vita alla mostra Il patrimonio culturale di Bologna allo specchio dei viaggiatori europei. Esplorazioni tra la prima modernità e l’era contemporanea (titolo parallelo: Das kulturelle Erbe Bolognas im Spiegel europäischer Reisender. Streifzüge zwischen Früher Neuzeit und Moderne) testimoniata dall’omonimo catalogo pubblicato nel volume Il patrimonio culturale della Biblioteca Universitaria di Bologna e della città allo specchio dei viaggiatori europei. Esplorazioni tra la prima modernità e l’era contemporanea. Saggi e catalogo (Das kulturelle Erbe der Universitätsbibliothek von Bologna sowie der ganzen Stadt im Spiegel europäischer Reisender. Streifzüge zwischen Früher Neuzeit und Moderne. Beiträge und Katalog), curato da Chiara Conterno e Fiammetta Sabba, con la collaborazione di Andrea Moroni ed Elisa Pontini (BUP, 2022), prodotto della partecipazione dell’Università di Bologna (Dipartimento LILEC con la collaborazione del DBC) al programma Erasmus+ The Future of Cultural Heritage in Modern Europe - Die Zukunft des kulturellen Erbes im modernen Europa (Universität Potsdam).

Orari:
22 gennaio - 18 marzo 2022
sabato 22 gennaio ore 17.00 (inaugurazione). Poi: lun-ven 10:00-16.00; sab 10:00-13:00

ingresso gratuito e accesso consentito solo con green pass e prenotazione obbligatoria

Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna
via Zamboni 35 - Bologna

10. Un omaggio per ricordare Gianni Celati: discorsi, letture, foto

A seguito della scomparsa lo scorso 3 gennaio di Gianni Celati, Salaborsa ospita un incontro in suo ricordo, promosso dai suoi amici e collaboratori più stretti. La serata prevede discorsi, letture e foto a cura di Marco Belpoliti, Daniele Benati, Ermanno Cavazzoni, Ugo Cornia, Filippo Milani, Nunzia Palmieri e Jean Talon, ma chiunque abbia conosciuto e amato Celati e i suoi libri è invitato a prendere la parola. Con il supporto del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e della Fondazione Bottega Finzioni, l’iniziativa è curata da Articolture, già organizzatore del progetto speciale “La dispersione delle Parole” che nel 2013 l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna aveva tributato allo scrittore.

Venerdì 21 gennaio 2022, ore 18
Salaborsa, Piazza del Nettuno 3 - Bologna.
Ingresso libero con obbligo di mascherina FFP2 e Greenpass rafforzato.

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